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Amore Bugiardo: come comportarsi

Amore Bugiardo: come comportarsi

amore bugiardo

Quanto è importante la sincerità in un rapporto di coppia? Sicuramente moltissimo, anche se talvolta niente è come sembra. Oggi parliamo di amore bugiardo, un romanzo che smaschera tutte le ipocrisie di un rapporto d’amore sviscerando un complesso rapporto vittima carnefice. Il romanzo dell’americana Gillian Flynn, successivamente diventa un film di successo diretto da da David Fincher, con protagonisti Ben Affleck e Rosamund Pike. I personaggi sono un condensato di tutto ciò che in un rapporto d’amore non dovrebbe succedere.

La trama di amore bugiardo

Nick e Amy, si conoscono a Brooklyn durante una festa, la loro passione comune è l’editoria e tra loro scatta l’amore a prima vista. Coronano il loro sogno d’amore con il matrimonio e si trasferiscono in Missouri nella natale di Nick per stare vicini alla madre di lui, malata. Purtroppo le cose cambiano rapidamente quando perdono entrambi il lavoro. Nick riesce a trovare un nuovo impiego impiego nel college locale, e per arrotondare lavora in un bar con la sorella gemella. 

Niente è come appare

Amy si rende conto che la vita da casalinga non fa per lei. Passano gli anni e al quinto anniversario di matrimonio accade il colpo di scena che diventa l’espediente narrativo per addentrarsi nei meandri del rapporto tra i due che non hanno niente a che fare con la coppia perfetta che l’autrice di amore bugiardo aveva lasciato immaginare. Tra problemi finanziari e discussioni il loro matrimonio non è certo un’ unione perfetta.

Il classico rapporto vittima carnefice in amore bugiardo

Nick, rientrando a casa trova la porta di ingresso spalancata, il tavolino di vetro in frantumi e nessuna traccia di Amy.

Le indagini della polizia fanno luce sulle ombre della coppia, e gli scheletri nell’armadio sono diversi. La polizia, esaminando la casa scopre delle macchie di sangue e perciò segue l’ipotesi dell’assassinio di Amy. La vicenda è moto seguita dai media, Amy è molto conosciuta perché figlia di due autori di libri per bambini. I primi sospetti ricadono su Nick a causa della sua reticenza, delle sue bugie e di comportamenti estremamente bizzarri. La polizia si chiede se Nick è veramente un assassini e se la donna è morta oppure scomparsa.

In amore bugiardo Nick, che assume un avvocato per difendersi dalle accuse di omicidio, racconta che Amy non ha mai condiviso il suo desiderio di lui di diventare padre, tanto da aver depositato il suo seme in una clinica per la fertilità.

Dal diario di Amy, trovato nella casa, emerge un Nick fedifrago, che ha avuto una relazione con una studentessa.

Il romanzo successivamente narra il punto di vista della donna, che si è nascosta in un residence lontano per vendicarsi del tradimento di Nick. La donna, oltre a sentirsi ingannata prova risentimento nei confronti del marito perché dopo essersi trasferita nel Missouri ha sofferto di solitudine.

La follia di Amy

Andando avanti nella lettura di amore bugiardo si scopre che Amy, che in realtà si nasconde in un residence, ha un piano folle. La coppia, il giorno dell’anniversario organizza una caccia al tesoro.

La donna ha un piano diabolico, e il marito viene accusato di omicidio .Per fare ciò si assicura che sia la polizia, sia Nick scoprano le prove della colpevolezza di suo marito.

Tra le altre cose simula una gravidanza utilizzando l’urina della vicina con la quale è diventata amica e simula un omicidio prelevandosi il sangue.

Nonostante il suo piano subisce qualche modifica a causa di un furto da un furto, Amy cerca un modo per tornare a casa. Chiama un suo vecchio corteggiatore che aveva denunciato per stalking e si inventa di essere scappa ta dal marito per paura di essere uccisa. L’uomo si fida e accetta di ospitarla nella sua casa.

Nel frattempo l’amante di Nick rivela alla stampa la loro relazione e Nick a sua volta decide di partecipare ad un talk show per scusarsi del tradimento e proclamarsi innocente.

Il ritorno di Amy

Nel frattempo la polizia trova nel camino l’arma del delitto, piazzata precedentemente da Amy durante il suo piano diabolico.

Le prove sono schiaccianti e l’uomo viene arrestato.

Amy, quando rivede Nick in televisione desidera tornare a casa. Inscena così un rapimento da parte del suo vecchio corteggiatore, e addirittura uno stupro. Durante un rapporto sessuale lo uccide e torna da Nick che viene scagionato da ogni accusa. Amy racconta alla polizia di aver perdonato il marito e di voler riprovare con lui e viene creduta. Nick, rendendosi conto di avere accanto una psicopatica, invita la polizia ad indagare la questione, ma il caso è stato chiuso. Vorrebbe lasciarla pubblicamente ma è frenato dal fatto che lei gli rivela di essere incinta grazie all’inseminazione artificiale.

I due alla fine rimangono insieme nonostante il vortice di bugie che ha caratterizzato il loro rapporto.

Amore e bugie

“Nella vita reale, amore e bugie sono un binomio che non può funzionare. E’ assolutamente vero che: “Con alcune persone manteniamo rapporti di verità. Con altre rapporti di menzogna. Questi ultimi non sono i meno duraturi”. (Albert Camus)

Per evitare di cadere nella trappola di un amore bugiardo è fondamentale capire sei il tuo partner è coinvolto, sia all’inizio della frequentazione, sia durante. E’ importante, prima di mettersi in gioco conoscere la sincerità della persona che stiamo frequentando per non rimanere invischiati in un rapporto insoddisfacente.

La sincerità è una virtù da coltivare in tutti i rapporti umani. Quando una relazione non sta funzionando è importante innanzitutto chiedersi cosa non sta funzionando e se ci sono criticità che stanno condizionando la nostra relazione distinguendo tra quelle all’interno della coppia e quelle che dipendono dalla situazione.

Nel caso di Amy per esempio, il fatto che si fossero trasferiti e lei soffrisse la solitudine ha condizionato la relazione con il marito. La donna non si è adattata a fare la casalinga e la serenità di una coppia è turbata da insoddisfazioni su altre sfere. Il primo atto di sincerità è da compiere nei confronti di se stessi. Amy, è una donna che diventa psicopatica poiché estremamente fragile, nega la sua vera natura a se stessa indossando una maschera.

Nick poi, con il tradimento fa saltare la fiducia, ingrediente indispensabile a far funzionare una coppia.

L’amore bugiardo.
L’amore opportunista.
L’amore ingrato.
L’amore rassegnato.
L’amore per abitudine.
L’amore violento.
Per favore, tutto questo non chiamarlo amore

(Fabrizio Caramagna)

Amore impossibile, sognarlo o concretizzarlo?

Amore impossibile, sognarlo o concretizzarlo?

amore impossibile

Amore impossibile, sognarlo e poi concretizzarlo è possibile? Nel nostro articolo precedente “il significato dell’amore attraverso le coppie Shakespeariane” abbiamo parlato del significato dell’amore attraverso tre coppie simboliche. Gli amori di Giulietta e Romeo, Amleto ed Ofelia e Antonio e Cleopatra sono esempi di amori impossibili da vivere. I protagonisti delle tre diverse opere hanno preferito la morte ad una vita priva dell’amore che li legava. Oggi riflettiamo sui tanti tipi di amori impossibili partendo dalla storia narrata in: “Mine vaganti” del regista Ferzan Özpetek. La vicenda è meravigliosamente romantica, ma la grande scommessa sta nel svegliarsi la mattina col proprio partner nella realtà e non nell’immaginazione.

La protagonista indiscussa della pellicola è la nonna di una famiglia un po’ complicata, soprannominata la mina vagante. Gli altri protagonisti non sono certo tranquilli, il giovane Tommaso dovrà fronteggiare tutta la famiglia che non conosce la sua omosessualità. Il coming out è pieno di imprevisti. La mina vagante più anziana, la nonna, è vittima di un amore impossibile. La donna, interpretata da una meravigliosa Carolina Crescentini, pur essendo innamorata di un uomo è costretta a sposarne il fratello. Queste le sue parole prima di morire:

“Ho passato con lui tutta la vita, stava con me anche quando non c’era… nella mia testa io dormivo con lui e con lui mi svegliavo la mattina. Tutti questi anni non ho mai cessato di amarlo, è stata una cosa bella ma insopportabile. Gli amori impossibili non finiscono mai, sono quelli che durano per sempre”.

È vero che: “Gli amori impossibili non finiscono mai, sono quelli che durano per sempre” perché l’ambiente è ostile e non ci permette di viverli? Oppure: “E’ impossibile solo se vuoi che lo sia”, come dice il cappellaio matto ad Alice in the wonderland e perciò non esistono sogni da realizzare? Gli amori, almeno nella vita reale, sono senza dubbio pieni di sfumature, ma ad un certo punto deve essere chiaro se se sono possibili o meno.

Quando il lieto fine non è possibile

È vero che il principio del nulla è impossibile è un po’ abusato nei tempi moderni. Si tende a raccontare la favola che non esistono sogni impossibili da realizzare, basta impegnarsi un pochino. Qualche volta accade ma non sempre, alcuni limiti sono superabili con la buona volontà, ed altri meno. Perciò, non possiamo cambiare alcune cose, ma sicuramente possiamo farlo noi. Ci sono amori che si concretizzano con un lieto fine, la favola di amore e psiche è un esempio, ed altri che al contrario non lo prevedono. Viverli nel sogno, come è accaduto alla mina vagante è disperatamente romantico, ma la felicità è reale se è condivisa. Sappiamo che l’amore è un sentimento complicato. L’intesa tra due persone richiede un grande equilibrio. L’amore ci da molto a livello di emozioni ma talvolta accade che ci chiede in cambio troppo, soprattutto in termini di serenità. È chiaro che le motivazioni dietro ad un amore impossibile sono infinite e variano da caso a caso.

Amore non contraccambiato

Quando per esempio uno dei due partner non da certezze e si mostra sfuggente mentre l’altro prova sentimenti sinceri e profondo siamo di fronte ad un amore non contraccambiato. Nel caso di Romeo e Giulietta o Amleto e Ofelia le coppie di innamorati hanno vissuto un amore autentico e contraccambiato ma irrealizzabile, per cause indipendenti dalla loro volontà. Ora, poiché sono passati parecchi secoli le famiglie, nella maggior parte dei casi, non hanno più l’ immenso potere di scegliere per i propri figli. Quando perciò non sentiamo la restituzione che vorremmo dal nostro partner è importante capire che tipo di rapporto stiamo vivendo per decidere senza soffrire troppo se è gli ostacoli sono superabili oppure se rischiamo di cadere nella dipendenza affettiva.

Amore impossibile e dipendenza affettiva

Talvolta l’ amore impossibile coincide con la dipendenza affettiva, ed è importantissimo individuarne i sintomi. Quando si prova un desiderio struggente per una persona che non riusciamo ad avere accanto è sempre un guaio.

I motivi possono essere infiniti, può essere legata ad un altra persona, e il triangolo amoroso è quasi sempre fonte di sofferenza, può vivere molto lontano e la distanza talvolta è un problema insuperabile, non riesce ad amare nel modo che ti rende felice perché i valori reciproci non sono allineanti. Se per uno dei due partner la fedeltà è un valore irrinunciabile, e per l’altro non lo è, siamo difronte ad una situazione ricca di criticità. La dipendenza affettiva si manifesta quando, nonostante il rapporto razionalmente è senza speranza , il partner rappresenta una sorta di ossessione, o meglio una droga. Si è disposti a qualsiasi cosa pur di vivere un appagamento superficiale, se il partner è impegnato si è disposti a tutto pur di stare con l’altro senza rendersi conto che il legame è dannoso. La dipendente affettiva non riesce ad uscire da un rapporto che non le crea benessere pur ammettendo di vivere una relazione senza speranza di futuro.

Le relazioni extraconiugali e l’amore impossibile

Le relazioni extraconiugali, nella maggior parte dei casi, appartengono agli amori impossibili. Molto spesso sono gli uomini ad avere moglie e amante, qualche volta anche le donne, ma è più raro.

Non è mai semplice per un uomo lasciare la donna con la quale ha creato una famiglia, ha realizzato un matrimonio, ha messo al mondo dei figli. La decisione di rompere il rapporto è sempre sofferta, e molti mariti non lasciano la moglie, malgrado la presenza dell’amante.

Lasciare una moglie ha un impatto notevole sulla propria e su quella dei figli. Perciò molti uomini non riescono a superare le paure legate alla decisione di separarsi e divorziare. Gli uomini sono spesso abitudinari, e non amano soffrire e complicarsi la vita.

Talvolta fantasticano sulla potenziale relazione che potranno vivere con l’amante, ma poi sono frenati dalle possibili conseguenze negative.

Molti uomini preferiscono vivere entrambi le relazioni, quella ufficiale e quella clandestina, piuttosto che prendere una decisione definitiva. Molti sono frenati dalla paura di far soffrire i figli e non essere buoni genitori.

Molto spesso avere una relazione con una persona sposata, e che non intende separarsi e divorziare, rende l’amore impossibile da vivere, almeno in termini di appagamento. Questo perché la coppia normalmente passa attraverso quattro fasi importanti. Prima c’è l’attrazione, fisica o mentale che sia, poi l’innamoramento, successivamente la certezza dell’amore e dopo la fase della costruzione del rapporto. Ciò significa una convivenza, un matrimonio, oppure anche la scelta di non condividere lo spazio ma passare insieme un tempo di valore, che ha il sapore della quotidianità. Quando la relazione è clandestina il triangolo amoroso non permette di vivere la quarta fase, non c’è costruzione ma un eterno stand by.

La quotidianità negata

Accade perciò che l’amante non assapora la quotidianità, a casa c’è una moglie che rivendica la presenza del marito accanto a se, o così lui racconta. Certo, i momenti insieme sono parentesi di passione, ma poi? Le relazioni clandestine creano disagio, alimentano i sensi di colpa e il lieto fine per l’amante talvolta è complicato, soprattutto se ci sono bambini piccoli o situazioni economiche che non lasciano spazio a grandi cambiamenti.

Una storia normale, sana, serena, è caratterizzata da reciprocità. Se non c’è occorre attraversare il dolore di questa impossibilità per non perdere l’occasione di stare con chi vuole darti l’esclusiva. L’amore non è elemosinare promesse non mantenute. Se il tuo partner non c’è totalmente, al 100% la storia non è sana e si muore dentro.

Quando l’amore muore

  • Lo ami ma non puoi stare con lui;

  • Quando sei con lui non sei felice;

  • Non è l’uomo che credevi che fosse;

  • Ho un sacco di casini da risolvere;

  • Non voglio che tu ti senta impegnata;

  • In questo periodo devo concentrarmi sulla carriera;

  • Stiamo solo attraversando un brutto momento;

Il significato dell’amore attraverso le coppie Shakespeariane

Il significato dell'amore attraverso le coppie Shakespeariane

significato dell'amore

Il significato dell’amore è uno dei temi che da sempre ha suscitato interesse nel genere umano. Nel nostro articolo precedente, dedicato alle riflessioni sull’amore, abbiamo cercato di fare chiarezza su cosa è l’amore, il sentimento più difficile da spiegare e raccontare. Oggi faremo un viaggio tra le coppie shakespeariane, in modo da approfondire il significato di questo sentimento universale attraverso le parole del drammaturgo più insigne nella cultura occidentale.

Le coppie che abbiamo scelto per esplorare il significato dell’amore sono, oltre agli immancabili Romeo e Giulietta, Amleto ed Ofelia, ed Antonio e Cleopatra.

Il significato dell’amore per William Shakespeare

William Shakespeare, l’autore di Romeo e Giulietta, opera della quale abbiamo parlato nel nostro articolo dedicato all’amore a prima vista ci ha lasciato un enorme patrimonio composto da tragedie, commedie e sonetti che raccontano il significato dell’amore. I suoi spettacoli vengono rappresentati in teatro con grande successo, e i suoi aforismi, molti dei quali dedicati all’amore, non smettono di incantare i lettori. I temi sviluppati dal bardo sono straordinariamente attuali ancora oggi. Egli è infatti considerato il più importante autore inglese ed è il più celebre tra gli autori occidentali.

Romeo e Giulietta, amore e morte

L’amore in senso assoluto è sicuramente rappresentato da Romeo e Giulietta, che sacrificano la vita stessa in nome del loro stesso sentimento. Il tema dell’amore in Shakespeare è strettamente legato al tema della morte. Amore e morte sono temi che portano a riflettere sul senso della vita. Il tema è espresso nel dubbio amletico che è ormai inciso nella nostra storia e che nasce dal famoso monologo di Amleto. “Essere o non essere” è una domanda che ci poniamo spesso durante la nostra vita, e alla quale, soprattutto nei momenti di sofferenza, non sappiamo rispondere.

Fiele che strangola e dolcezza che sana

Cos’è quindi l’amore? “Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana”. Dirà Romeo nella prima scena del primo atto.

Il binomio amore e follia è un classico della letteratura e secondo molti l’amore è vero solo se è folle e se ci spinge a fare le pazzie più assurde, se ci fa perdere la testa.

Il padre della psicoanalisi, Sigmund Freud ha dato questa definizione all’amore: “L’amore è il passo più vicino alla psicosi”. Il sentimento provoca perciò sofferenza e pazzia.

In effetti l’innamoramento fa perdere la stabilità. Innamorarci ci fa sentire euforici ma inquieti, incantati ma ansiosi, sereni ma ossessionati dall’altro che è al centro dei nostri pensieri come un faro sempre fisso.

Ed ecco che in poche righe il bardo riesce a sintetizzare il significato dell’amore.

Amore, un faro sempre fisso

 “Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l’altro s’allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; è la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cader  sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato”

Tra le coppie shakespeariane oltre agli amatissimi Romeo e Giulietta abbiamo, come già anticipato Amleto e Ofelia. Per moti critici, seppur Ofelia è una figura di secondo piano rispetto a Giulietta, rappresenta l’eroina romantica per eccellenza, che per amore scivola nella follia e si lascia morire in preda al delirio annegando in un ruscello. La discesa di Ofelia nella pazzia che muore suicida, ha ispirato molti pittori e scultori e questo splendido vero di Rimbaud:

Sull’acqua calma e nera, dove dormono le stelle,
come un gran giglio ondeggia la bianca Ofelia,
ondeggia lentamente, stesa fra i lunghi veli…

Amleto e Ofelia, amore e follia

Anche Amleto e Ofelia, così come Romeo e Giulietta, vivono un amore impossibile. La loro storia è tragicamente romantica. La donna giovane e bella era amata dal principe Amleto prima che lui andasse in crisi in seguito alla morte del padre. Ofelia, pur essendo un personaggio secondario rispetto ad Amleto, appare in pochissime scene, è uno dei personaggi femminili più amati di tutta la drammaturgia del poeta. L’ingenua Ofelia ama, ricambiata, il giovane principe Amleto, di un amore puro e sincero anche se il padre e il fratello la invitano a moderare i suoi sentimenti, dicendole che Amleto non è leale. Il padre e il fratello la mettono in guardia dicendole che l’affetto di Amleto non è sincero e la invitano a moderare i suoi sentimenti per lui anche se Ofelia è certa di essere ricambiata.

Significato dell’amore: Ofelia, vittima sacrificale d’amore

Ofelia è costretta ad accettare le richieste della sua famiglia, le donne a quell’epoca erano soggette all’autorità paterna. Amleto invece per difenderla dichiara ad Ofelia di non averla mai amata, la offende e la invita a chiudersi in convento. Ofelia riceve così il primo colpo che la trascina verso il baratro della follia. Ofelia è perciò il simbolo della vittima sacrificale innocente di ragioni altrui.

Antonio e Cleopatra, passione e ragione

La storia di Antonio e Cleopatra è famosa fin dall’antichità, ambientata nel 42 A.C. alla quale Shakespeare ha dedicato un opera drammatica. E’ una relazione clandestina. Cleopatra esercitava l’arte della seduzione con i romani per ragioni legate anche al potere, era il suo mezzo per ampliare la potenza dell’Egitto. La relazione tra i due nasce ad Alessandria dove Antonio si reca per verificare l’affidabilità di Cleopatra e perciò dell’Egitto. Tra i due nasce una relazione clandestina nonostante Antonio fosse sposato, e tre figli. I due si sposano addirittura e Ottaviano, fratello della moglie di Antonio trova il pretesto per annienta per eliminare il rivale dalla scena politica. L’Egitto fu sconfitto contro l’armata di Roma nella battaglia di Azio del 2 settembre del 31. a.C.. Entrambi gli amanti si suicidarono per non essere catturati dai romani, la bella Cleopatra, per farlo, si fece mordere da un aspide.

Cartomanzia: il significato dell’amore 

Shakespeare ha perciò raccontato il legame tra amore e follia. Ofelia si suicida per Amleto, Romeo e Giulietta si tolgono la vita poichè i loro amore resti eterno, Antonio e Cleopatra preferiscono la passione alla ragion di stato. Ora, non vogliamo dire che l’amore conduce per forza alla follia, egli era scrittore di tragedie, ma sicuramente fa commettere qualche piccola follia.

“Se l’amore non ti ha fatto commettere mai neanche la più piccola follia, vuol dire che non hai mai amato”.

Chiamando il numero 0759848540 potrai chiedere ai tarocchi qualsiasi suggerimento per evitare di soffrire come è accaduto alle coppie delle quali abbiamo narrato le vicende. Se stai soffrendo per una storia complicata potrai chiedere quali sono i suggerimenti per risolvere il tuo mal d’amore o far tornare la passione dei primi tempi, Il nostro servizio è attivo dalle ore 7 alle ore 2 di notte.

Amore amaro, cosa fare per la nostra felicità?

Amore amaro, cosa fare per la nostra felicità?

amore amaro

Amore amaro, come e quando riconoscerlo, ma essenzialmente come evitarlo. Ognuno ha il suo concetto di felicità in amore, anche se è certo che non siamo nati per stare soli. Siamo nati per condividere, per relazionarci, per far sì che l’amore che proviamo ci sia restituito e che ci riempia di gioia, ovvero che non sia mai un amore amaro. Christopher McCandless, il protagonista del film Into the Wild, diventato cult, alla fine del suo viaggio nelle terre estreme, capirà l’importanza della condivisione. Scriverà in uno dei suoi amati romanzi prima di morire :”La felicità è autentica solo se condivisa“. ll suo amore iniziale per la libertà avrà il sapore amaro di una morte lenta, quando l’eroe dell’indipendenza estrema rimpiangerà di aver scelto la solitudine.

La felicità è autentica solo se condivisa

Il film esce nel 2007 ed è diretto da Sean Penn. Si tratta della trasposizione cinematografica del libro di Jon Krakauer, Nelle terre estreme, in cui viene raccontata la storia vera di Christopher McCandless. Il ragazzo, appena laureato, decide di abbandonare la famiglia, con la quale non va d’accordo. La storia vera di Chris ha avuto un grande successo perché il protagonista incarna l’ideale romantico per antonomasia.

Crazy Breed

Chris, che cambierà anche i suo nome di battesimo, oltre a scagliarsi contro la famiglia, o meglio contro tutto ciò he la famiglia rappresenta sviluppa una sua personalissima coscienza critica verso la modernità. Questa società pazza, che lui definisce crazy breed non gli piace affatto. Chris on condivide affatto l’ipocrisia, l’egoismo, la competizione sterile, la violenza, è mosso da altri valori. Il suo grande amore è la letteratura. Tolstoj, Thoreau, London sono i suoi compagni di viaggio. Nel “Il Dottor Zivago” di Boris Pasternak scriverà la sua idea di felicità prima di morire.

Amore amaro: l’importanza delle relazioni umane

Nonostante Chris intraprenda il suo viaggio da solo, alla ricerca della libertà, il suo valore assoluto, costruisce rapporti umani di immenso valore durante il percorso. Chris vive di selvaggina e bacche. Sarà proprio una bacca velenosa ad ucciderlo lentamente. Essendo completamente isolato, non può chiedere aiuto a nessuno e scoprirà che: “Happiness is only real when shared”: la felicità è autentica solo se condivisa.

Come abbiamo già detto, non siamo fatti per stare soli, necessitiamo di relazioni che ci facciano sentire amati. È chiaro che, seppur non siamo fatti per stare soli, non dobbiamo temere la solitudine. Quando invece viviamo un amore amaro, è come vivere una sorta di agonia, un amore tossico,  è come se ogni momento una bacca velenosa ci uccida lentamente.

Riconoscere quando l’amore ha un sapore amaro

Le relazioni complicate che non ci fanno sentire felici sono amori amari. Se stare o pensare a qualcuno ci crea malessere, tristezza e frustrazione vuol dire che il rapporto che viviamo non è funzionale al nostro benessere.

Into the wild ci insegna che le relazioni sono di fondamentale importanza non solo per la condivisione ma anche per la sopravvivenza stessa, se Chris avesse avuto qualcuno al quale chiedere aiuto sicuramente si sarebbe salvato. Il film ci insegna anche che i valori della condivisione non possono essere all’insegna dell’ipocrisia, dell’egoismo, della competizione e della violenza ma occorre che le relazioni si costruiscano all’insegna della fiducia, del rispetto, della cura, che sono gli ingredienti base dell’amore. Quando mancano questi ingredienti, le relazioni non possono funzionare.

Ci sono molti segnali che ci fanno capire di vivere una relazione sbagliata, ed è molto importante coglierli per evitare di soffrire inutilmente rendendo l’amore amaro.

Fiducia e gentilezza

Il valore alla base di ogni relazione di coppia è la fiducia. La mancanza di fiducia è molto pericolosa, si insinua come un killer silenzioso e quasi senza accorgercene porta al logoramento della relazione e rischia di distruggerla.

La fiducia, non nasce in modo spontaneo come l’amore, che talvolta è figlio dell’irrazionale, ma è figlia dell’esperienza. Ci si fida di qualcuno in base al bagaglio di esperienze avute nella vita e in base ai comportamenti che il nostro partner mette in atto nella relazione di coppia.

 

La fiducia ha perciò una doppia valenza, a volte si entra in una relazione con problemi di fiducia che sono una conseguenza di esperienze del passato. È importante perciò distinguere bene ciò che appartiene al passato, e ciò che stiamo vivendo nel presente, fidarsi è sicuramente un rischio, ma chiedere continue conferme ad un nuovo partner poiché quello precedente ci ha ferito è un rischio ancora peggiore. Occorre innanzitutto avere fiducia in se stessi e nel nuovo rapporto, la cornice di scarsità della relazione precedente va appesa nel passato.

Amore amaro: la consapevolezza

La fiducia in se stessi andrebbe coltivata a prescindere da ciò che appartiene al nostro passato ed abbiamo etichettato come sbagliato. Qualsiasi esperienza noi abbiamo avuto, positiva o negativa che sia, ha l’obiettivo di aumentare la nostra consapevolezza. È la nostra esistenza stessa che si prende cura di noi per realizzare la nostra crescita personale. È solo questo tipo di fiducia che ci consente di affrontare qualsiasi esperienza senza timore. Questo perché ci permette di affrontare qualsiasi situazione senza condizionamento alcuno. Entrare nella trappola della sfiducia non serve.

Il punto di partenza consiste perciò nell’avere fiducia in noi stessi. Una volta raggiunto questo obiettivo, è necessario capire cosa sta accadendo alla nostra relazione.

Entrano perciò in gioco l’empatia e l’intelligenza emotiva. L’empatia è indispensabile a rapportarsi con il partner in modo egoless. È necessario un interesse autentico per il mondo interiore del partner e un profondo rispetto per i suoi tempi e modi di esprimere emozioni. Sentire come sta l’altro è molto più importante che chiedere all’altro conferme.

La fiducia non si nutre di conferme ma di empatia reciproca. Per mantenere viva la relazione è fondamentale la condivisione emotiva. Possiamo affermare senza nessun dubbio che non solo la felicità è autentica solo se condivisa, ma che il segreto dell’autenticità delle relazioni accade quando c’è compartecipazione emotiva.

La compartecipazione emotiva è una sorta di contagio emotivo che si verifica quando nella coppia si ha cura dell’altro e si accetta con pregi e difetti. L’amore va agito, non chiesto. La gentilezza è indispensabile a tener vivo un rapporto, l’attrazione fisica e la passione non bastano. Non dimentichiamo che:” La gentilezza delle parole crea fiducia. La gentilezza di pensieri crea profondità. La gentilezza nel dare crea amore”.

(Lao Tzu)

Amore senza fine: l’eterno ritorno

Amore senza fine: l'eterno ritorno

amore senza fine

L’amore senza fine nella cartomanzia è uno dei temi più ricorrenti, basti pensare che Fabrizio De André, nel suo testo Amore che vieni amore che vai, canta la a fugacità e la mutevolezza dell’amore. Poeti, musicisti, scrittori e registi hanno sviscerato questo sentimento universale in tanti modi diversi. Sicuramente tutti vorremmo vivere un sentimento non fugace e mutevole, corredato di happy and. Ascoltare una canzone d’amore, leggere un romanzo o vedere un film in alcuni momenti fa bene al cuore, ci aiuta ad acquisire consapevolezza, in attesa dell’happy end.

Scene d’amore

L’amore trova una delle sue migliori rappresentazioni, anche se non la sola, sul grande schermo. Il cinema racconta questo sentimento universale da sempre. Abbiamo già parlato dei protagonisti del colpo di fulmine di Titanic, e dell’eutanasia Ella & John, il film americano di Virzì. Il cinema è una palestra emozionale utile anche gestire le proprie emozioni attraverso la rappresentazione delle emozioni altrui. Gli antichi greci avevano intuito che un ambiente buio e accogliente è rilassante. Curavano perciò le persone che manifestavano qualche malessere nella penombra delle grotte. Noi anziché infilarci in una grotta, possiamo rilassarci guardando un bel film, in solitudine, o meglio con il nostro partner.

Cinema ed emozioni: amore senza fine

Al cinema, o anche quando vediamo un film a casa, non solo ci rilassiamo, ma accade che ci identifichiamo nei protagonisti della storia che stiamo guardando, le vicende che ruotano intorno all’amore sono sempre incredibilmente simili. Talvolta i nostri bisogni e i nostri desideri sono gli stessi dei personaggi del film. Ciò ci permette di riconoscerci in emozioni che nella quotidianità talvolta vengono negate. La partecipazione emotiva alla narrazione, se il film ci piace, è di nutrimento per l’anima.

Anche leggere un romanzo d’amore è un ottimo nutrimento dell’anima, ci arricchisce e ci insegna a comprendere meglio le nostre emozioni.

Ora, poiché a volte è necessario sognarlo un amore senza fine, parliamo di chi a questo desiderio universale ha dedicato un opera cinematografica e letteraria.

Endless Love, una passione romantica

Amore senza fine è il libro più potente mai scritto sull’amore giovanile, l’autore è Scott Spencer, classe 1945. Franco Zeffirelli, uno dei più grandi registi del cinema italiano, scomparso all’età di 96 anni nel giugno 2019, ha messo in scena la trasposizione cinematografica del romanzo. Secondo la critica amore senza fine è il suo film meno riuscito. Il nostro regista tuttavia, ha dato un grande contributo alla settima d’arte con un cinema dedicato sia all’amore universale che alle relazioni sentimentali.

Il suo lavoro più celebre è una fiction a puntate dedicata alla figura di Gesù. Fratello sole, sorella luna, è un film ispirato alla vita e alle opere di San Francesco d’Assisi.

Il suo Romeo e Giulietta è considerato uno dei suoi film migliori. Protagonisti sono i giovanissimi Leonard Whiting (Romeo) e Olivia Hussey (Giulietta).

Amore senza fine, del 1981 è la prima trasposizione cinematografica del romanzo di Scott Spencer. Nel 1914 Shana Feste mette in scena il remake del film di Zeffirelli.

 Amore, follia e sangue

Il romanzo, uscito nel 1979, è una storia d’amore e di passione. L’erotismo tra i protagonisti è il fil rouge della narrazione, l’autore Scott Spencer non esita a definire il suo romanzo un racconto erotico. Protagonisti della vicenda sono David e Jade che vivono una passione adolescenziale, che viene considerata pericolosa dalla famiglia di lei. L’ amore per Jane condurrà Davidin un ospedale psichiatrico ancora minorenne. Questo l’incipit del romanzo:

  “Quando avevo diciassette anni e obbedivo totalmente ai più solleciti comandi del cuore, mi allontanai dai cammini della normalità e nello spazio di un istante rovinai ogni cosa che amavo“,

Scott Spenser racconta di aver avuto l’intuizione per scrivere il romanzo in seguito ad una situazione che ha vissuto. Il padre di una ragazza del quale si era innamorato gli aveva imposto di allontanarsi da lei quando aveva appena 17 anni. Il romanzo successivamente, lungi dall’essere autobiografico, diventa frutto della fantasia dell’autore.

I protagonisti di amore senza fine, David e Jade, profondamente innamorati l’uno dell’altro, vivono una tenera passione tra le lenzuola profumate di Chanel numero 5. Le due famiglie alle quali appartengono sono di estrazione sociale molto diversa. I genitori di lei sono due radical chic dalla mentalità aperta che all’inizio accolgono David, il quale all’inizio si relaziona con tutti i membri della famiglia. David in un ambiente completamente diverso dalla sua famiglia estremamente rigida, inizialmente si trova a suo agio. Col tempo i genitori della ragazza considerano il rapporto tra i due pericoloso. Quando decidono di allontanarlo David appiccica il fuoco alla casa con l’intenzione di farsi accettare dal padre di lei. Vuole fingere di salvarli da un incendio. In realtà rischia di uccidere tutta la famiglia e per questo finisce in carcere.

Ricordi del passato: amore senza fine

I fatti accadono nell’arco di dieci anni, dal 1967 al 1977, e la storia si snoda sul ricordo del passato di David, la voce narrante del romanzo.

Il delirio del protagonista è borderline, le sue parole esprimono un ossessione cerebrale, amorosa e fisica che diventa una sorta di malattia: “Non esisteva dolore che potesse paragonarsi al vuoto della separazione, nessun tormento poteva somigliare all’irrealtà del non essere insieme”.

Il ricordo di Jade vive grazie all’ostinazione di Davide che vuole far tornare quel momento speciale a qualsiasi costo:

“Se l’amore senza fine era un sogno, allora tutti noi lo condividevamo, ancor di più di quanto potessimo condividere il sogno d’essere immortali o di riuscire a viaggiare nel tempo, e se qualcosa mi differenziava da tutti gli altri non erano i miei impulsi bensì la mia testardaggine, la mia disponibilità di portare il sogno oltre quei limiti che erano stati concordati come ragionevoli, a dichiarare che quel sogno non era un delirio della mente ma una realtà altrettanto tangibile dell’altra più tenue, più infelice illusione che chiamiamo vita quotidiana“.

Il momento speciale, evocato da Davide torna. Nel romanzo Jade vive nel presente ed è proiettata nel futuro, David rimane sclerotizzato nel passato. I due vivranno un momento di alto erotismo con un ritorno di fiamma per poi separarsi di nuovo. Jade lascia andare:

“Non sai chi sono disse infine Jade. Mi ricordi e basta (…). Tu hai fatto di tutto per tenerti aggrappato a ciò che abbiamo avuto, io invece ho lasciato andare. Ed è una di quelle cose che quando le lasci cadere non rimbalzano su, cadono e basta, cadono sempre più in basso”.

David resta:

“E adesso per l’ultima volta, Jade, non m’importa né domando se sia pazzia: io vedo il tuo volto, ti vedo, ti vedo, in ogni posto ti vedo”.

David rimane impigliato alla propria ossessione amorosa, Jade l’attraversa diventando adulta.

Amore che vieni amore che vai

Amore che vieni amore che vai

amore che vieni amore che vai

Amore che vieni amore che vai è un inno alla fugacità e alla mutevolezza dell’amore. L’autore del testo, Fabrizio De Andrè, scomparso l’11 febbraio 1999 a soli 59 anni, ha parlato spesso di questo sentimento universale nelle sue canzoni. L’ autore di amore che vieni amore che vai e amico fragile, è uno dei più grandi poeti contemporanei che abbiamo mai avuto. Egli ha scritto testi che adesso studiano i ragazzini delle scuole medie. Il cantautore, che durante la sua vita ha vissuto un grande amore con Dori Ghezzi, ha tuttavia cantato spesso la caducità dell‘amore.

Il principe libero

Un’occasione imperdibile per conoscere meglio Fabrizio De Andrè è il biopic di Luca Facchini Fabrizio De Andrè – Principe Libero, uscito al cinema nel gennaio 2018. Il film ha riscosso un grande successo in soli due giorni. Successivamente è approdato sul piccolo schermo. E’ andato in onda sotto forma di fiction in prima serata, il 13 e il 14 febbraio, giorno di San Valentino, ed ha raccolto straordinari consensi.

Amore che vieni amore che vai: amico fragile

Il regista sceglie come prima scena per il film è la sera del 27 agosto 1979,quando il cantautore e la compagna Dori Ghezzi furono rapiti dall’anonima sequestri sarda e liberati quattro mesi dopo, al versamento del riscatto. Scelta vincente poiché clamore mediatico successivo al sequestro fece conoscere Faber all’Italia intera. Nei 192 minuti dedicati a Faber il regista mette in risalto la personalità del cantautore, interpretato da un eccezionale Luca Marinelli, con l’intento di farlo conoscere ad un pubblico giovane. La pellicola è stata comunque apprezzata anche dalla generazione di: “E adesso aspetterò domani per avere nostalgia, signora libertà, signorina fantasia, così preziosa come il vino così gratis come la tristezza”, e questo non era scontato. Tristezza che non si coglie mai nel film, in perfetto equilibrio tra malinconia e ironia, ma che lascia una grande nostalgia delle sue parole.

Il senso dell’amore, tra vette e abissi

La storia si concentra prevalentemente sull’amicizia del cantautore con Paolo Villaggio, il legame con Luigi Tenco, e i rapporti con le donne della sua vita.

Un aspetto colto alla perfezione dal regista è la diversità di relazione che Faber avrà con le donne, la prima moglie Puny e il grande amore Dori, che scelse e continuò a scegliere fino all’ultimo giorno della sua vita. La scelta è un tema caro a Faber, scelse sempre da che parte stare e chi amare. Ha scelto perciò di dedicare le sue poesie agli ultimi, ai dimenticati, alle prostitute e agli zingari. Ha denunciato le storie sbagliate (la morte di Pasolini) e raccontato un Gesù rivoluzionario come il nostro amico fragile.

Così spiega l’amore: “Capii di aver trovato la persona che poteva condividere le mie vette senza inorridire dei miei abissi”, frase in cui è rivelato il senso dell’amore. Le figure femminili narrate nel film sulla vita di Faber sono differenti e contrapposte. Puni cerca di cambiarlo, nel tentativo fallimentare di far crescere l’eterno adolescente in lui. Dori comprende, nell’accettazione assoluta dell’uomo che ama e che li porterà ad una condivisione volta a salvare l’anima, in contatto con la natura e la gente sarda.

 L’amore finito

Verranno a chiederti del nostro amore è una canzone dedicata, come confermato dal figlio di Faber, Cristiano, alla prima moglie del cantautore, Enrica Rignon. Il verso

non sono riuscito a cambiarti
non mi hai cambiato lo sai

è fondamentale a capire il concetto di amore di Faber. Egli ha scelto e amato una donna che non ha voluto affatto cambiarlo, ma sostenerlo. C’è una scena nel film nella quale Faber non si sente bene per aver bevuto troppo alcol e Dori gli tiene la testa mentre rimette, senza condanna alcuna. La sua donna non giudica la fragilità di Fabrizio, sceglie di essere presente e di sostenerlo negli abissi. Faber a sua volta sceglie di cantare i dimenticati, gli ultimi, le prostitute, le storie sbagliate, (la sua canzone dedicata alla morte di Pasolini) sceglie di essere fragile. Amico fragile è una sua canzone completamente autobiografica, è una riflessione sulla fragilità dei rapporti umani e sulla necessità di averli e quindi sul senso di vuoto che si sente quando sono superficiali.

continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai

è l’ultima strofa di un inno alla scelta d’amore in ogni ambito delle sue infinite sfumature.

Anche la Canzone dell’amore perduto è un testo autobiografico, la canzone nasce da una riflessione sull’amore tra il cantautore e la prima moglie. Secondo Faber l’amore non è destinato a durare:

L’amore che strappa i capelli
È perduto ormai
Non resta che qualche svogliata carezza
E un po’ di tenerezza

ma, poiché non c’è nulla di impermanente, nonostante la rosa appassita un amore nuovo si profila all’orizzonte, l’amore rinasce sempre.

E sarà la prima che incontri per strada
Che tu coprirai d’oro
Per un bacio mai dato
Per un amore nuovo

In questo testo non c’è rabbia, resta l’affetto e l’immagine di un nuovo amore all’orizzonte.

L’amore non corrisposto

La ballata dell’amore cieco è un ritratto di un amore tossico. Un uomo onesto e probo si innamora di una donna che pur non amandolo chiede prove assurde. L’uomo sacrifica addirittura sua madre e la sua stessa vita Racconta la storia d’amore fra un uomo “onesto e probo” ed una donna che “non lo amava niente”. La canzone ci restituisce l’immagine di un amore malato. Lui, pur farsi amare da lei uccide la madre e successivamente si toglie la vita. Quando lui muore, a lei non resta niente, l’annullamento di se diventa perciò un sacrifico inutile. La cura dell’altro è fondamentale in amore, ma se non c’è reciprocità l’amore è pericoloso.

L’amore fugace

Amore che vieni amore che vai, è un testo sorprendente, le contraddizioni dell’amore che viene e va sono pura poesia. La passione travolgente è descritta come fugace. Incertezza e precarietà sono le caratteristiche di una passione travolgente ma non duratura.

Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai

e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d’amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai

amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai

venuto dal sole o da spiagge gelate
perduto in novembre o col vento d’estate
io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai
amore che vieni, amore che vai
io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai
amore che vieni, amore che vai.

Amore a prima vista

Amore a prima vista

amore a prima vista

L’amore a prima vista, o colpo di fulmine, è un mito dell’amore romantico che ha varie teorie fin dall’antichità sulla sua esistenza e consistenza. Gli antichi greci hanno tentato di spiegare il fenomeno con l’immagine di Cupido che lancia i suoi dardi. Il tema è frequente in letteratura, i protagonisti del colpo di fulmine più bello della storia sono Romeo e Giulietta di William Shakespeare. E un tema trattato anche al cinema, Jack e Rose di Titanic hanno fatto sognare intere generazioni. 

I dardi di Cupido: amore a prima vista

Non sappiamo molto dell’amore a prima vista, se non che l’amore passa attraverso gli occhi dei protagonisti e tutto accade in pochi secondi.

Il simbolo universale del colpo di fulmine è Cupido, i suoi dardi sono responsabili dell’innamoramento. Ovidio, Achille Tazio e Virgilio hanno cercato di spiegare il fenomeno utilizzando uno schema metaforico-mitologico. L’immagine della persona della quale ci si è innamorati a prima vista viene perciò valorizzata in ogni dettaglio in modo da far emergere la bellezza. Alcuni aspetti vengono rappresentati come dardi della freccia lanciata da Cupido. Talvolta l’oggetto amato è dipinto come una trappola, una sorta di maledizione del fato. Se il simbolo del colpo di fulmine è Cupido, i protagonisti assoluti sono invece Romeo e Giulietta.

Romeo e Giulietta

Romeo e Giulietta di William Shakespeare sono gli indiscussi protagonisti del colpo di fulmine più famoso della letteratura di tutti i tempi. I due protagonisti si incontrano ad un ballo in maschera e si innamorano perdutamente. Questa storia d’amore, tragica per le conseguenze estreme, è un vero e proprio mito che il romanticismo successivamente ha fatto proprio. I due adolescenti sono l’esempio perfetto di un amore immediato, assoluto, romantico e ricambiato. Quando i loro sguardi si incrociano è amore a prima vista. Il loro è un amore puro, privo di condizioni e platonico, i due ragazzi non avranno il tempo per vivere la sessualità.

I protagonisti di questa storia d’amore che continua a emozionare tutto il mondo, non si dicono molto prima di innamorarsi, è tutta una questione di sguardi.

La storia di Romeo e Giulietta

Romeo scopre che Giulietta è figlia dei Capuleti e sa che non potranno mai sposarsi, le loro famiglie sono nemiche da sempre e Giuletta è promessa sposa ad un altro. I due ragazzi sfidano il destino che li vuole separati e si incontrano durante la notte, complice l’oscurità che rende possibile l’incontro nel famoso balcone, il luogo del loro amore. I due innamorati decidono di sposarsi segretamente sfidando le loro famiglie. Giulietta, promessa sposa ad un altro prende una pozione per fingersi morta. Cerca così di scappare da Paride, il marito che avrebbe voluto dalla sua famiglia. Romeo quando la scopre crede che che sia veramente morta e si toglie la vita. Giulietta quando si sveglia si rende conto della tragedia e si toglie la vita a sua volta. Sarà perciò la tragedia della morte a donare loro l’amore eterno.

L’amore immortale

Il capolavoro di William Shakespeare è immortale come i protagonisti della tragedia che resta la più grande e sofferta storia d’amore della letteratura di tutti i tempi. Anche se il romanticismo se ne è appropriato le radici appartengono al Rinascimento. La concezione del sentimento amoroso in Shakespeare ha basi fortemente idealistiche. Il drammaturgo non spiega il fenomeno, lo rappresenta in modo sublime.

Romeo e Giulietta sono perciò il simbolo dell’amore con la A maiuscola, che sopravvive ad ogni barriera e che vive nella memoria di ognuno di noi. La storia di Romeo e Giulietta sopravvive nel tempo. Vi sono state varie riproduzioni sceniche nel teatro e più di quaranta trasposizioni cinematografiche.

Nel 1996 il regista Baz Luhrmann rielabora la tragedia in chiave postmoderna, il suo Romeo + Giulietta riceve una candidatura come miglior scenografia. Un giovanissimo Leonardo di Caprio interpreta Romeo, prima del successo di Titanic.

Titanic: “il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti

Titanic esce nelle sale italiane nel 1998 ed è a distanza di 23 anni un icona del cinema contemporaneo. A fare da cornice alla storia d’amore tra Jack e Rose è la vicenda del transatlantico Titanic che affondò durante il suo viaggio inaugurale, morirono 1514 persone su un totale di 2223. Il regista narra gli avvenimenti che portarono il Titanic al naufragio, lella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912. Il filo conduttore attorno a cui ruotano i tragici eventi è la travolgente storia d’amore di un altro colpo di fulmine che ha fatto sognare intere generazioni.

La storia di Jack e Rose

Anche l’amore a prima vista tra Jack e Rose finisce in modo tragico. I due, anche se provengono da mondi diversi si innamorano perdutamente l’uno dell’altra.

Rose è una bella ragazza che viaggia in prima classe, molto infelice perché la madre vuole farla sposare con un uomo facoltoso per non perdere lo status, il padre le ha lasciate senza il becco di un quattrino. Prima di conoscere Jack tenta addirittura il suicidio. Jack è invece uno spirito libero che ama girare il mondo, egli sale sul Titanic poiché vince il biglietto in una partita a poker. Proprio come accade a Romeo e Giulietta i due si innamorano nonostante le differenze sociali ed anche il loro amore è immortale a causa della morte. L’inizialmente infelice Rose diventa coraggiosa innamorandosi di Jack e durante il naufragio lo salva dalla morte. Purtroppo Jack non riesce a sfuggire al suo destino di passeggero di terza classe e muore di ipotermia evitandola alla sua Rose che vivrà fino a 102 anni senza mai dimenticare il suo grande amore.

Amore a prima vista: i Tarocchi

In Italia Nel 1999 esce al cinema Amore a prima vista, un film con protagonista Vincenzo Salemme. Nel film il grande amore scoppiato tra i protagonisti si rivela un illusione.

A chi non è capitato di incontrare un’altra persona e, così per caso, sentirsi attratti senza spiegarsene il motivo? Quando ciò accade ci sembra di volare, poiché sentirsi innamorati è una condizione meravigliosa. Con il passare del tempo iniziamo a chiederci se stiamo vivendo un amore o un colpo di fulmine. Non siamo certi che il colpo di fulmine sia vero amore e soprattutto temiamo che sia solo un’illusione, un’invenzione della nostra mente.

I tarocchi hanno la capacità di analizzare le varie sfumature della relazione che stiamo vivendo e farci capire se il nostro colpo di fulmine si trasformerà in un amore duraturo.

Amore tossico, come liberarsi da una relazione tossica?

Amore tossico, come liberarsi da una relazione tossica?

amore tossico

Il termine “amore tossico” viene utilizzato per riferirsi a tutto ciò che accade quando si vive una relazione che procura sofferenza. Le relazioni tossiche sono infinite, e non riguardano solo i rapporti di coppia. Il punto in comune è la sofferenza dalla quale si è intossicati che ha il sapore della dipendenza. Si definisce tossica: “qualsiasi relazione tra persone che non si sostengono a vicenda, dove c’è conflitto e uno cerca di minare l’altro, dove c’è competizione, dove c’è mancanza di rispetto e di coesione“. 

Amore tossico: le relazioni

Sappiamo che le relazioni cambiano e si evolvono. Quando le cose funzionano, come nella favola di Amore e Psiche, dall’innamoramento si passa all’amore. I due innamorati decidono perciò di unirsi in matrimonio e magari di fare un bambini.

Talvolta accade che due persone si riconoscono con un semplice sguardo e vivono un amore platonico per tutta la vita. Qualche volta la scelta di vivere un amore platonico avviene perché l’ambiente non è favorevole ad un unione amorosa caratterizzata dall’appartenenza fisica. Questo è il caso di Dante, che ha trasformato il suo sentimento per Beatrice in amore platonico poiché lei era già sposata.

Talvolta le relazioni purtroppo si logorano e diventano tossiche. Questo non ha niente a che fare con le crisi di coppia, che fanno parte dell’evoluzione di ogni rapporto sano. La sofferenza ha senso solo se è una tappa di un viaggio necessario a capire le dinamiche relazionali proprie e del partner. Se è una costante nella relazione significa che stiamo vivendo una relazione tossica.

Quando si vuole soffrire, oppure far soffrire a prescindere, vuol dire che i nostri, o altrui comportamenti sono tossici.

Amore tossico: i comportamenti tossici

Esistono dei comportamenti disfunzionali a livello di relazione che danneggiano l’altro, uno dei più comuni è il cosiddetto “ghosting”.

Il ghosting  è un neologismo, nel 2015 è stato inserito nel vocabolario Treccani e indica il: “comportamento di chi decide di interrompere bruscamente una relazione sentimentale e di scomparire dalla vita del partner, rendendosi irreperibile”. La tecnica del ghosting, del diventare fantasmi di se stessi agli occhi dell’ex pare andare per la maggiore sia nella vita reale sia tra i vip. Di solito per “sparire” si inizia dai social network: via l’amicizia da Facebook, via le foto da Instagram e via ogni tweet che riconduca all’ormai ex. (Barbara Massaro, Panorama.it, 2 luglio 2015, ‘Società’).  La finissima arte del dileguarsi si chiama Ghosting: la persona che ami a un certo punto sparisce, fa perdere le tracce, non risponde alle chiamate, praticamente si smaterializza e con lei anche la fiducia nel rapporto. (Valentina Maran, Elle.it, 10 settembre 2015, blog Sesso).
Dall’ingl. (to) ghost (‘muoversi come un fantasma’).

Perché una persona effettua il ghosting?

Subire il ghosting è un esperienza molto dolorosa. La vittima non smette di chiedersi cosa sia accaduto. Il senso di perdita e di abbandono si alimenta in assenza di una spiegazione plausibile.

Sparire nel nulla è un comportamento che esiste dalla notte dei tempi. La fanciulla sedotta e abbandonata esiste da sempre, gli avventurieri spesso si sono dati alla macchia dopo aver compromesso le giovani ragazze. L’uomo che è andato a comprare le sigarette e non è più tornato è un luogo comune. La persona che sparisce in genere ha difficoltà a spiegare che la relazione che sta vivendo non ha lo stesso significato che ha per il partner. Se il sentimento non è autentico come ha creduto o lasciato credere, darsi alla fuga è più semplice dare spiegazioni dolorose.

Il ghoster in genere non è arrabbiato con la persona dalla quale scappa, piuttosto ha instaurato un rapporto positivo che col tempo si è sgretolato. Preferisce perciò mettere in atto un comportamento evitante sperando che il partner ne prenda atto. Dire che si vuole interrompere un legame a qualcuno che non è preparato alla rottura è impegnativo e talvolta faticoso. Con ghosting non si intende solo la fine traumatica di una relazione per chi la subisce ma anche l’esserci o non esserci a piacimento che è un comportamento molto comune da quando la comunicazione tra individui avviene via internet. Nell’era di tinder basta silenziare la chat e andare off line per dileguarsi in un attimo e interrompere uno scambio di messaggi anche intenso. In chat è ancora più semplice che dal vivo non prendersi nessuna responsabilità riguardo ai propri sbalzi d’umore.

l benching

Il benching, diversamente dal ghosting è un modo per mantenere una relazione nei tempi e nei modi che piacciono a chi utilizza la tecnica del benching. In genere accade quando non si desidera avere una relazione seria ma non ci si confronta con l’altro. Il benching lo mette in atto chi è impegnato con una terza persona che interessa davvero, molto spesso è praticato da uomini sposati o fidanzati in cerca di avventure, o perché non si vogliono legami.

Dipendenze affettive

È chiaro che in amore siamo tutti un po’ dipendenti. Le attenzioni del partner fanno parte della cura della relazione. Essere felici perché il partner è attento ai nostri desideri, ai nostri bisogni e ci dimostra il sentimento è la condizione indispensabile ad una relazione sana.

Come liberarsi da una relazione tossica

Liberarsi da un amore tossico si può. Il primo passo è la consapevolezza nel riconoscere una condizione di sofferenza subita. Soffrire in silenzio e aspettare non è utile, chi utilizza le tecniche del ghosting o del benching non cambia, piuttosto abbassa l’autostima. È perciò fondamentale volersi bene e non dimenticare che: “Se amarti significa rinunciare all’amore per me stesso, il mio legame con te può dirsi tossico: non mi interessa”. (Walter Riso)

Amore tossico, relazioni e tarocchi

I tarocchi non risolvono sicuramente le domande eterne che ci poniamo sulle relazioni d’amore ma fanno da specchio alla relazione che stiamo vivendo in modo tale da comprendere molto più di noi stessi. Gli arcani parlano al cuore e ci aiutano a fare scelte responsabili perché: “In un amore tossico scivoli da un girone dell’Inferno a un altro, sempre più in basso, sempre più nel buio e nell’umiliazione. E ogni volta che incontri il tuo custode infernale continui a scambiarlo per un angelo”.

(Fabrizio Caramagna)

Amore Platonico

Amore Platonico

Amore Platonico

Quando si parla di Amore Platonico non si può non pensare a Platone, il filosofo greco che più di ogni altro ha trattato il tema dell’amore. La sua opera il Simposio, oppure il Convito, è una riflessione ampia e profonda sull’Eros, la più autorevole che il mondo antico ci abbia tramandato. Il concetto di amore platonico trova la sua espressione nel Simposio. Il concetto è espressa da Socrate e dagli altri commensali attraverso la metafora.

A cena con i filosofi greci

Immaginiamo una cena, durante la quale, il fior fiore degli intellettuali greci parla d’amore. Può sembrare strano nell’era 4.0, un gruppo di uomini a bere insieme al massimo guardano la partita o il cellulare. I nostri filosofi fortunatamente erano diversi.

Platone racconta perciò di un banchetto, cornice delle varie dissertazioni, nel quale il suo maestro Socrate ed altri commensali parlano d’amore. Il banchetto è stato organizzato dal poeta Agatone per festeggiare una sua vittoria teatrale. Per l’occasione Socrate si prepara accuratamente e incontra lungo la strada Aristodemo che decide di partecipare al banchetto. Il padrone di casa, dopo aver offerto buon cibo e buon vino ai suoi ospiti chiede ai commensali di scegliere l’argomento della serata, ed Erissimaco propone una discussione sull’Eros. Perciò Fedro, Pausania, Erissimaco, Aristofane, Agatone e Socrate, il sesto e ultimo a parlare argomentano sull’Eros.

Platone nel Simposio affida a Socrate il suo pensiero sull’Eros e il concetto d’amore che ha preso il suo nome, ovvero l’amore platonico.

Il concetto di Amore Platonico

Con amore platonico si intende un amore puro e casto, puramente spirituale e completamente slegato dalla componente sessuale e e fisica, ma che non ha niente a che fare con gli amori impossibili, come vedremo. In letteratura, per fare un esempio classico, Dante e Beatrice sono la coppia unita da amore platonico per antonomasia.

 Ma, andiamo con ordine per fare chiarezza sul concetto di amore platonico che talvolta si presta ad equivoci. Durante il simposio qualche commensale sostiene che l’amore si estrinseca esclusivamente nell’attrazione fisica. Altri ritengono che il sentimento nasce dall’incompiutezza. Si cerca perciò attraverso l’amore l’altra metà perduta.

Aristofane e l’altra metà del cielo

Il commediografo Aristofane ricorre allo strumento del mito per spiegare la teoria a seguire. Egli racconta che gli esseri umani avevano due teste, due organi sessuali, quattro mani e quattro braccia. Un bel giorno gli uomini tentarono di conquistare l’Olimpo, sfidando Zeus che divise tutta l’umanità in due parti.

Da quel momento in poi, secondo Aristofane ciascuna metà desiderava ricongiungersi con l’altra metà che le apparteneva. Ciò equivaleva un po’ a morire, poiché ciascuna metà era inattiva senza l’altra. Il sentimento dell’amore nasce perciò da un senso di incompletezza. Zeus, dopo essersi calmato, decide di evitare la fine degli uomini organizzando gli organi sessuali in modo che la procreazione avvenisse attraverso una atto d’amore tra uomo e donna. Quest’idea non è di Socrate il quale evidenzia anche altri aspetti dell’amore, ovvero la componente erotica, e la sublimazione dell’Eros attraverso la conoscenza.

 

I lati oscuri dell’Eros

Socrate racconta perciò che Eros è figlio di Pòros, ovvero l’ingegno e di Penìa, la povertà. Egli nasce poiché la povertà approfitta dell’ubriachezza dell’ingegno per generare un figlio. Eros è perciò figlio del bisogno e della passione. Egli è dunque un personaggio a metà tra la divinità e l’umanità e non ha solo qualità, come hanno sostenuto gli altri commensali, ma anche difetti.

L’amore perciò, per dirla in parole semplice ha anche i suoi lati oscuri. Socrate nel suo discorso cita la sacerdotessa Diotima. La sacerdotessa approfondisce il concetto secondo il quale la privazione la mancanza dell’amore fa comprendere l’importanza del sentimento molto più del trionfo dell’unione durante l’amplesso.

La privazione dell’Eros

 Successivamente lo strumento della metafora serve ad estrinsecare un altro concetto. Secondo Socrate ci sono uomini fertili nel corpo che cercano la felicità nella discendenza e nella continuità, ed altri, fertili nell’anima, che cercano invece una comunanza più profonda, un anima da amare.

Nel Simposio perciò Platone scandaglia ogni declinazione dell’amore, spiegandone la complessità e le diverse sfumature. Platone riconosce che l’interesse amoroso nasce dall’ attrazione fisica. Egli crea proprio una sorta di scala gerarchica dove si collocano diverse forme di amore al quale attribuisce un’assoluta centralità.

“Così io sostengo che Amore è il più antico fra gli dei, il più meritevole d’onore e quello che è più padrone di spingere gli uomini, da vivi e da morti, all’acquisto della virtù e della felicità. 

Il concetto di amore platonico non ha niente a che fare con l’amore impossibile, l’allievo di Socrate e maestro di Aristotele ritiene che l’essere umano è composto da anima e corpo. L’amore platonico va oltre i confini della bellezza fisica, pur riconoscendola. Supera perciò i confini della bellezza fisica contemplando l’essenza.

Uno dei fili conduttori della filosofia di Platone è appunto il dualismo. La realtà è perciò costituita da due realtà, spirito e materia che secondo il filosofo sono indipendenti, si uniscono ma non si mescolano.

L’amore platonico è perciò un amore che nasce a causa della bellezza del temperamento e soprattutto a causa dell’intelligenza della persona e che rimane nel mondo delle idee. E’ incorruttibile e perfetto e non viene contaminato dalla sessualità.

L’espressione “amore platonico” è stata utilizzata successivamente per la prima volta da Marsilio Ficino nel XV secolo.

Amore Platonico: Dante e Beatrice

Il primo esempio di amore platonico nella letteratura italiana è l’amore di Dante per la sua musa ispiratrice Beatrice che lo accompagna nel paradiso al posto di Virgilio.

Dante incontra Beatrice per la prima volta all’età di nove anni, numero che per il poeta, studioso di numerologia, rappresenta il miracolo. Nove anni dopo i due si incontrano e la giovanissima Beatrice rivolge il primo cortese saluto al poeta che ricambia. I loro sguardi si riconoscono e Dante sceglierà poi di narrare in versi tutti i sentimenti del suo amore platonico verso la bellissima Beatrice.

Ciò che ci hanno trasmesso i filosofi greci è importante per restituire all’espressione “amore platonico” il suo senso profondo. Nell’era di tinder è importante ricordare che l’amore platonico non è un amore virtuale, ma una scelta consapevole.

Può esistere ancora oggi un amore che sublimi il desiderio sessuale?

Cartomanzia e Divinazione

Cartomanzia e Divinazione

cartomanzia e divinazione

La cartomanzia è un antichissimo metodo di divinazione. L’arte della cartomanzia si esercita anche ora interpretando le comuni carte da gioco. Altri tipi di carte, come ad esempio I tarocchi e le sibille sono nate esclusivamente in funzione di quest’arte.

Storia della cartomanzia

Dal punto di vista etimologico la parola cartomanzia è composto dalla parola carta, e manzia, o manteia, che significa divinazione. La cartomanzia è perciò l’arte della divinazione. Viene esercitata interpretando simboli e e figure estratti da un mazzo di carte. Insieme all’astrologia è una pratica divinatoria usata in ogni cultura e in tutto il mondo fin dalla notte dei tempi.

Più che un metodo di previsione del futuro oggi l’arte della cartomanzia, che ha origini molto recenti rispetto ad altre forme di divinazione, è anche uno strumenti di introspezione.

La divinazione e l’arte della cartomanzia

La divinazione, dal latino divinare è l’arte di: “Presagire il futuro, per ispirazione divina, per arte magica o per potenza d’intuizione” (Treccani)

L’arte di interpretare il futuro osservando la posizione degli astri, o altri segni e simboli ha origini antichissime. La cartomanzia è un arte antica che ancora resiste al tempo.

Gli antichi greci, per qualsiasi decisione importante, consultavano gli oracoli divini, gli antenati della cartomanzia. I più grandi templi oracolari dell’antichità erano greci. L’oracolo più noto era la cosiddetta Sibilla delfica, dalla quale deriva l’oracolo di Delfi, il più ricco e prestigioso.

Cartomanzia e divinazione: gli oracoli greci

L’oracolo è un essere umano in grado di rivelare profezie, arte che ora appartiene alla cartomanzia, e consigliare saggiamente interpretando segni come ad esempio lo stormire delle fronde di una albero sacro.

Nell’antichità molti luoghi guadagnarono la reputazione di dispensare oracoli: divennero noti anch’essi come “oracoli”, così come le profezie stesse.

I santuari di consultazione oracolare hanno avuto lunga vita, come d’altronde la cartomanzia, ne sono sorti diversi in ogni angolo della Grecia. La caratteristica comune delle risposte dell’oracolo è che la profezia, o il consiglio era espresso in modo poco comprensibile, ambiguo, sibillino. il termine sibillino deriva dalla Sibilla Delfica. Gli oracoli erano  sacerdoti o sacerdotesse, che avevano ricevuto dalle divinità il dono di prevedere il futuro. La conoscenza del futuro era trasmessa in cambio di una donazione alle divinità. Avevano santuari dedicati, tra i quali il più famoso è il santuario di Apollo a Delfi.

L’oracolo al di sopra di ogni altro era la sibilla delfica, la cui origine era divina e perciò era vicinissima alla verità assoluta anche se la esprimeva ai soli mortali che erano in grado di modificare la storia dell’umanità.

La Sibilla Delfica

Le sibille nell’antica Grecia erano profetesse che si trovavano presso il santuario del Dio Apollo di Delfi, e avevano il dono di presagire il futuro, che appartiene ora alla cartomanzia. Erano vergini e prevalentemente ispirate dal dio Apollo. Le loro predizioni e i loro responsi erano espressi in forma estremamente ambigua, sibillina come si suo dire ora. Le sibille non erano solo figure mitologiche ma anche persone realmente esistenti.

Nella Grecia antica, la sibilla era una profetessa che stava presso il santuario del dio Apollo di Delfi, e posseduta dallo spirito del dio prevedeva il futuro. Nella complessa decorazione della Cappella Sistina, quindi, la Sibilla Delfica assume il ruolo di profetessa della venuta di Cristo sulla Terra. La leggenda racconta che la sibilla delfica è la sorellastra del Dio Apollo.

Nei musei vaticani a Roma, possiamo ammirare la serie dei veggenti, della quale la Sibilla delfica ne fa parte. La serie è stata dipinta da Michelangelo Buonarroti nel 1500. Fa parte della serie dei veggenti, e sotto al dipinto c’è una targa con scritto il suo nome. E’ parte della decorazione della volta della Cappella Sistina. E’ una delle prime figure della prima campata vicino alla porta d’ingresso usata dal papa per gli ingressi solenni.

Oltre alla Sibilla Delfica, che rappresenta la Grecia, l’Eritrea e l’Asia, è stata dipinta la sibilla Cumana, che rappresenta l’Italia e la libica, che rappresenta l’Africa.

Sibille e profeti

Complessivamente le figure sono dodici. Sibille e profeti nella Cappella Sistina sono coloro che annunciano la nascita di Cristo. La sibilla Delfica è una rivisitazione di Cassandra, altra figura mitologica greca, sacerdotessa nel tempio di Apollo, nota per prevedere sventure, come ad esempio la tragedia di Troia. la veggente della tragedia di Troia.

La Sibilla Delfica ha un fascino particolare. Ha un vestito verde e un mantello celeste e arancione. Il suo viso è incorniciato da un lungo velo che le copre la schiena.

Alle sue spalle ci sono due due assistenti, uno di loro sorregge il libro che l’altro legge. Lei svolge un rotolo alla sua sinistra e ha un espressione sorpresa, come se vedesse l’avvento di Cristo.

Tutti i dodici veggenti sono affiancati da assistenti e tutti hanno il loro nome scritto sotto al dipinto, ogni tabella ad esclusione di quella del profeta Zaccaria è sorretta da un putto.

La Sibilla Cumana

La Sibilla Cumana è molto importante per la nostra storia e per la storia della cartomanzia. Nella città di Cuma, in Campania c’è l’acropoli di Cuma. Nell’Eneide di Virgilio si narra che fu lei ad istruire Enea, dopo la distruzione della sua città, che si recò in Italia per fondare Alba Longa, la città dove Romolo e Remo, futuri fondatori di Roma, nacquero.

Un altra leggenda appartiene al greco Dionigi di Alicarnasso (circa 60 a.C. – circa 7 d.C.) Egli racconta che la Sibilla Cumana si presentò alla reggia di un re etrusco di Roma, presumibilmente Tarquinio il Superbo, chiedendo in latino di essere ricevuta dal re. Dovrà aspettare ben tre giorni per essere ricevuta. Una volta ricevuta offri ad un altissimo al re nove papiri profetici sul destino del potere di Roma. Tarquinio rifiutò l’offerta e la Sibilla Cumana bruciò tre dei nove papiri, e poi altri tre. Tarquinio alla fine acquistò tre papiri rimasti al prezzo di 9 e le chiese il nome. Lei rispose: “Scioglierai il bandolo intricato leggendo libri antichi”, Tarquinio non capì. Chiese perciò aiuto ad un indovino che gli spiegò che la lettura doveva essere in verticale, non per righe ma per colonne , perciò

“Scioglierai il bandolo intricato leggendo libri antichi”, diventa l’acronimo di Sibilla.

L’indovinò spiegò al re che i testi oracolari potevano essere interpretati non da tutti, ma solo da persone in grado di interpretarli. Le lettere iniziali di ogni parola andavano a formare il nome SIBILLA, e la donna era la Sibilla del suolo italico.

Cartomanzia e divinazione: i tarocchi delle Sibille

L’ introduzione dell’arte divinatoria della cartomanzia in Italia, secondo gli esperti, è raccontata in questo racconto mitologico, poiché Tarquinio fece depositare i libri oracolari nel tempio di Giove Capitolino sul Campidoglio. I libri erano consultati in situazioni di criticità.

I Tarocchi delle Sibille sono un mazzo di carte composto da 52 carte che simboleggiano ognuna una figura che rappresenta un significato divinatorio.