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Che cos'è la tarologia junghiana e come funziona: la parola ai cartomanti esperti

La pratica dei tarocchi ha radici antiche e, nel corso del tempo, ha sviluppato molteplici varianti e interpretazioni. Oggi, uno dei metodi di lettura più affascinanti e profondi è la tarologia junghiana, una disciplina che si basa sugli studi di Carl Gustav Jung, psicologo e psicoanalista svizzero, che ha influenzato numerose correnti del pensiero moderno, anche al di fuori della psicologia.

Cartomante con taronchi junghiani

Che cos’è la tarologia junghiana?

Mentre la maggior parte delle persone è al corrente della sua connessione con l’I Ching, un antico libro oracolare cinese, pochi sanno che Jung aveva un particolare interesse anche per i tarocchi, pur non essendosi mai espresso apertamente su di essi. Nonostante ciò, molti studiosi e cartomanti hanno riconosciuto una sintonia tra la sua visione del mondo e l’interpretazione simbolica dei tarocchi, dando vita a una corrente chiamata tarologia junghiana.

Diversi modi di interpretare i tarocchi

Prima di entrare nel dettaglio della tarologia junghiana, è importante sottolineare che i tarocchi possono essere interpretati in vari modi. Alcuni vedono nei tarocchi uno strumento divinatorio, capace di predire eventi futuri; altri, invece, li considerano uno specchio dell’inconscio, un mezzo per riflettere sui propri sentimenti e sulle proprie emozioni.

Esistono poi approcci psicologici, come la tarologia junghiana, che non si concentrano tanto sul futuro o sul destino, quanto piuttosto sull’interiorità dell’individuo. Questo approccio vede i tarocchi come un mezzo per entrare in contatto con i simboli profondi e universali presenti nella psiche umana, detti archetipi.

Chi era Carl Gustav Jung e perché la sua vicinanza ai tarocchi è poco conosciuta?

Carl Gustav Jung è stato uno dei più importanti pensatori del XX secolo, noto soprattutto per aver elaborato il concetto di inconscio collettivo e archetipi. Nato in Svizzera nel 1875, inizialmente collaborò con Sigmund Freud, ma successivamente si distaccò da lui per sviluppare una sua personale visione della psiche umana, maggiormente orientata verso la dimensione spirituale e simbolica.

Un aspetto meno noto del lavoro di Jung è il suo interesse per il misticismo e la spiritualità orientale. Il suo libro “I Ching” è un chiaro esempio del suo impegno nello studio delle antiche pratiche divinatorie orientali, ma sebbene Jung non abbia mai pubblicato direttamente un lavoro sui tarocchi, molti ritengono che li abbia considerati un sistema simbolico simile a quello degli archetipi che studiamo nella psicoanalisi.

La storia della tarologia junghiana

La tarologia junghiana nasce quindi da questa intersezione tra il simbolismo dei tarocchi e la psicologia archetipica di Jung. Dopo la morte del grande psicoanalista nel 1961, alcuni studiosi e cartomanti iniziarono a utilizzare le sue teorie per leggere i tarocchi non come uno strumento divinatorio, ma come uno strumento di conoscenza del Sé.

Si ritiene che i 22 arcani maggiori dei tarocchi rappresentino altrettanti archetipi universali, ossia figure simboliche che sono presenti nell’inconscio collettivo di tutti gli esseri umani, a prescindere dalla loro cultura o dal loro tempo storico. Attraverso la lettura dei tarocchi, è possibile esplorare questi archetipi e utilizzarli per comprendere meglio le dinamiche interiori di una persona.

In cosa si differenzia dalla lettura tradizionale dei tarocchi?

Rispetto alla lettura tradizionale dei tarocchi, che spesso è più orientata verso il futuro e la predizione degli eventi, la tarologia junghiana si concentra sull’esplorazione interiore e sulla comprensione delle dinamiche inconsce che influenzano la vita di una persona. Invece di chiedere “Cosa succederà?” ci si domanda “Quali forze interiori stanno agendo in questo momento?”.

In questo senso, la lettura non è tanto un tentativo di predire il futuro, ma piuttosto di fare luce sul presente e su come le immagini simboliche dei tarocchi possano aiutare a risolvere conflitti o questioni personali.

L’archetipo del Senso: a cosa si riferisce

Uno degli aspetti più interessanti della tarologia junghiana è il concetto di archetipo del Senso. Secondo Jung, questo archetipo rappresenta l’idea che la vita di ogni individuo sia guidata da una ricerca di significato. Non importa quali siano gli eventi che viviamo, l’importante è capire quale senso hanno per noi.

Nella lettura dei tarocchi, l’archetipo del Senso si manifesta attraverso la ricerca di una connessione profonda tra l’individuo e il suo destino, non inteso come una sequenza di eventi predeterminati, ma come un percorso di crescita e consapevolezza. L’archetipo del Senso si riflette, ad esempio, nella carta del Matto, che rappresenta il viaggio dell’eroe verso la scoperta di sé stesso.

Quando rivolgersi alla tarologia junghiana e cosa chiedere

La tarologia junghiana è particolarmente indicata per chi sta cercando risposte interiori, per chi desidera esplorare il proprio mondo simbolico e le dinamiche inconsce che influenzano la propria vita. Non si tratta quindi di chiedere “Cosa accadrà domani?” ma piuttosto “Perché sto vivendo questa situazione?” o “Qual è il significato di ciò che sto provando?”.

tarologa junghiana

È uno strumento prezioso nei momenti di transizione, quando ci si trova a dover prendere decisioni importanti o a confrontarsi con emozioni profonde