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Oggi ci occuperemo del matrimonio e l’amore coniugale, mentre nel precedente articolo abbiamo parlato dell’amore e delle sue innumerevoli declinazioni, cercando di raccontare cos’è questo sentimento al quale tutto l’universo obbedisce.
Abbiamo raccontato come i filosofi greci hanno classificato le diverse forme d’amore. I greci per primi, hanno raccontato l’importanza di questo sentimento e le relative differenze tra eros, amicizia e amore universale.
Successivamente abbiamo approfondito l’amore erotico, quello delle farfalle nello stomaco e del cuore in gola.
L’amore erotico ci fa perdere negli occhi della persona della quale ci innamoriamo e ci fa vedere l’infinito.
Ricordiamo, inoltre, che l’ eros è quel tipo di amore che avviene tra due persone che provano attrazione fisica. Successivamente l’attrazione, fisica o mentale, e fa sbocciare una relazione romantica e passionale. Infatti il coronamento di una relazione d’amore spesso si realizza nella scelta di sposarsi.
Il matrimonio è perciò una scelta, più impegnativa e razionale, che accade tra due persone che decidono di scambiarsi una promessa.
Non solo la promessa si estrinseca nell’accettazione di un legame, ma anche nella la sottoscrizione di un impegno uno nei confronti dell’altro.
L’amore coniugale è perciò l’amore tra due persone unite in matrimonio. Infatti, il matrimonio, non è solo la presenza del sentimento amoroso, che può esistere tra persone che non si scambiano la fatidica promessa. Ma dall’accettazione di un legame. Ovvero dalla sottoscrizione di un impegno nei confronti dell’altro che accade nel momento in cui si pronuncia il fatidico: “Sì, lo voglio”. Il Sì lo voglio è una promessa che oggi ha un immenso valore. In quanto l’impegno che due persone decidono di prendersi, almeno nel mondo occidentale, è una libera scelta.
Le prime forme di unione tra uomo e donna esistono già dalla preistoria, ci sono state tramandate con immagini o semplicissime forme di scrittura.
La parola matrimonio deriva dal latino “matrimonium”. L’unione di “munus” e “mater” significa compito della madre. Perciò nel diritto romano con il termine di matrimonio si intendeva un legame che rendeva legittimi i figli nati da un unione.
Il Matrimonio, in riferimento alle culture e al periodo storico ha assunto significati molto diversi. All’inizio della storia di Roma, ed anche per i greci, i matrimoni non erano scelti degli sposi. Ma molto spesso erano pianificati da parte delle famiglie.
La donna è speso stata succube delle decisioni del padre. Perciò destinata a passare la vita con un estraneo per il quale non provava amore. L’organizzazione sociale infatti non consentiva ai giovani di incontrarsi. I matrimoni erano combinati dalle famiglie, e le donne dopo il matrimonio in giovanissima età conducevano vita ritirata in casa.
A partire dalla fine della Repubblica, le donne romane acquistarono grande libertà. Il divorzio divenne una pratica corrente ai tempi di Cicerone, tantoché Giovenale e Marziale raccontano di donne che si sposavano per dieci volte.
Nonostante siano passati secoli queste tradizioni hanno lasciato molte tracce di sé nei costumi dell’uomo moderno. Talvolta i matrimoni combinati esistono ancora e non solo in Afghanistan. Inoltre lo scioglimento del matrimonio, ovvero la legge sul divorzio, è una legge che in Italia viene approvata solo nel 1970. Fortemente osteggiata dal movimento antidivorzista, vince il no con il referendum abrogativo del 1974.
Per far sì che tutto cambia senza restare quello che una volta era prenderemo come esempio la poetessa romana Sulpicia, poiché il matrimonio non può e non deve essere nient’altro che una scelta d’amore condivisa da due persone che si amano e decidono di impegnarsi a costruire un futuro comune e una famiglia, ad allevare insieme i figli che verranno.
Purtroppo della poetessa Sulpicia, vissuta nell’età di Domiziano restano solo due versi tramandati nelle satire di Giovinale. Secondo Marziale l’autrice era licenziosa e insieme casta. La poetessa dava espressione alla sessualità, e nonostante ciò cantava l’amore per il legittimo consorte. E’ stata perciò tratteggiata dal poeta come una donna “univira”, ovvero che celebra i piaceri dell’amore coniugale dando spazio anche all’erotismo.
Prendiamo spunto da Sulpicia per analizzare il matrimonio dei tempi moderni, poiché prima di pronunciare il fatidico sì è necessario porsi delle domande.
Alcune arti antiche, come la lettura dei tarocchi possono aiutare a capire se si sta sposando la persona giusta e se Il tuo partner è adatto a costruire con te qualcosa di importante.
Ella e John sono i protagonisti di un delizioso film di Paolo Virzì. Il primo film americano del regista livornese che è assolutamente da vedere per la delicatezza, condita di ironia, con la quale il regista riesce ad affrontare una splendida storia d’amore coniugale. Paolo Virzì resta fedele al suo stile. In una sorta di continuità con “La pazza gioia”, la fuga in Versilia delle inseparabili Beatrice e Donatella. Che rifiutano ogni cura proposta per i loro disturbi mentali e scappano dalla clinica scegliendo la libertà assoluta.
Ella (Helen Mirren) malata di tumore e John (Donald Sutherland) affetto da Alzheimer. Giunti alla soglia degli ottanta anni decidono semplicemente di non smettere di fare quello che hanno fatto per tutta la vita, stare insieme da quando hanno deciso di sposarsi. La coppia sovverte la regola che i genitori ad un certo punto della vita debbano diventare figli dei propri figli, pesando con le loro malattie.
E così, nel loro viaggio contromano, fuggono dalle cure che i figli vorrebbero scegliere per mantenerli in vita, e che li vorrebbero separati.
Prendono il loro vecchio camper, con il quale andavano in vacanza negli anni ’70 con i figli, soprannominato “The Leisure Seeker” (il film è tratto dall’omonimo romanzo di Michael Zadoorian) e scelgono come convivere con le proprie patologie.
Siamo in Massachusetts, anno 2016. Nel pieno della campagna elettorale di Donald Trump, e Ella e John sono perennemente “on the road”, scegliendo come vivere, e soprattutto come morire. Trasformano il tempo che resta in un’incredibile viaggio di nozze.
Il loro viaggio ha una destinazione. La casa di Hemingway, scrittore prediletto del vecchio professore smemorato che non ricorda i nomi dei propri figli, ma conosce a memoria ogni verso. Si perde ancora nella lettura dei suoi libri, lamentando l’incapacità di non riuscire più a concentrarsi. Ma citando l’autore anche mentre cambia il filtro dell’acqua al camper. “Libertà vuol dire solo che non c’è niente da perdere”. Citazione nella quale è racchiuso il senso del film.
Durante tutto il viaggio giganteggia la coppia, in eterno conflitto, i battibecchi sono memorabili. John smemorato e talvolta senza alcuna connessione con la realtà si perde in citazioni “Il segreto di Hemingway è una prosa che è poesia”, con l’indignazione ancora fresca per chi ha scambiato la sua “stringatezza per semplicità”.
Lei ancora lucidissima. In ogni occasione e pausa fuori dal camper gli mostra le diapositive di figli e nipoti, nel tentativo di fargli recuperare la memoria.
“E’ stupendo quando dimentichi di essere smemorato”. Eppure John è smemorato a metà, dopo quarantotto anni è ancora geloso del primo amore di Ella, gelosia che si materializza in una scena esilarante nella quale pretende di conoscerlo e, in una casa di riposo impugna un fucile per ucciderlo.
Ma il tempo che resta è sacro, e morire con dignità un imperativo. Un’eutanasia condivisa, dalla quale i figli di Ella e John si sentono esclusi. “Si sono amati più tra loro di quanto abbiano amato noi”. Anche se scopriremo che non è così. Evaporare in una nuvola di ossido di carbonio si può, poiché l’altra ipotesi sarebbe stata il rischio di un accanimento terapeutico che rifiutano entrambi.
Momenti sublimi quando Ella con il corpo devastato dal tumore e dalla sofferenza lascia l’ultimo messaggio d’amore ai figli, la scelta di liberarli dal peso di accompagnarli nella malattia, e mette il rossetto sulle labbra con la medesima attenzione del loro primo giorno, e gli occhiali a John per permettergli di vedere.
“L’uomo è sconfitto ma non ancora distrutto, e questo è il paradiso”. Dirà John, ricordando Santiago, poiché de “Il vecchio e il mare” ha perfetta memoria. “Era magro e scarno e aveva rughe profonde alla nuca. Sulle guance aveva le chiazze del cancro della pelle provocato dai riflessi del sole…”.
Anche in Ella e John tutto è vecchio, ad eccezione degli occhi, e anche loro, come fu per lo scrittore statunitense non prescindono dalla scelta di come vivere, e come morire, in perfetta simbiosi e autonomia.
Abbiamo voluto raccontare la storia d’amore di Ella e John perché il matrimonio è una scelta condivisa che i due hanno voluto agire in modo totalizzante, non è stata la morte a separarli, hanno preferito di andarsene insieme.
E così, per concludere, se state per pronunciare il fatidico sì, oppure se avete dei dubbi sull’andamento del vostro matrimonio, i tarocchi possono aiutarvi e consigliarvi cosa far per vivere un matrimonio come quello di Ella e John.
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