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Il significato dell’amore è uno dei temi che da sempre ha suscitato interesse nel genere umano. Nel nostro articolo precedente, dedicato alle riflessioni sull’amore, abbiamo cercato di fare chiarezza su cosa è l’amore, il sentimento più difficile da spiegare e raccontare. Oggi faremo un viaggio tra le coppie shakespeariane, in modo da approfondire il significato di questo sentimento universale attraverso le parole del drammaturgo più insigne nella cultura occidentale.
Le coppie che abbiamo scelto per esplorare il significato dell’amore sono, oltre agli immancabili Romeo e Giulietta, Amleto ed Ofelia, ed Antonio e Cleopatra.
William Shakespeare, l’autore di Romeo e Giulietta, opera della quale abbiamo parlato nel nostro articolo dedicato all’amore a prima vista ci ha lasciato un enorme patrimonio composto da tragedie, commedie e sonetti che raccontano il significato dell’amore. I suoi spettacoli vengono rappresentati in teatro con grande successo, e i suoi aforismi, molti dei quali dedicati all’amore, non smettono di incantare i lettori. I temi sviluppati dal bardo sono straordinariamente attuali ancora oggi. Egli è infatti considerato il più importante autore inglese ed è il più celebre tra gli autori occidentali.
L’amore in senso assoluto è sicuramente rappresentato da Romeo e Giulietta, che sacrificano la vita stessa in nome del loro stesso sentimento. Il tema dell’amore in Shakespeare è strettamente legato al tema della morte. Amore e morte sono temi che portano a riflettere sul senso della vita. Il tema è espresso nel dubbio amletico che è ormai inciso nella nostra storia e che nasce dal famoso monologo di Amleto. “Essere o non essere” è una domanda che ci poniamo spesso durante la nostra vita, e alla quale, soprattutto nei momenti di sofferenza, non sappiamo rispondere.
Cos’è quindi l’amore? “Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana”. Dirà Romeo nella prima scena del primo atto.
Il binomio amore e follia è un classico della letteratura e secondo molti l’amore è vero solo se è folle e se ci spinge a fare le pazzie più assurde, se ci fa perdere la testa.
Il padre della psicoanalisi, Sigmund Freud ha dato questa definizione all’amore: “L’amore è il passo più vicino alla psicosi”. Il sentimento provoca perciò sofferenza e pazzia.
In effetti l’innamoramento fa perdere la stabilità. Innamorarci ci fa sentire euforici ma inquieti, incantati ma ansiosi, sereni ma ossessionati dall’altro che è al centro dei nostri pensieri come un faro sempre fisso.
Ed ecco che in poche righe il bardo riesce a sintetizzare il significato dell’amore.
“Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l’altro s’allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; è la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cader sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato”
Tra le coppie shakespeariane oltre agli amatissimi Romeo e Giulietta abbiamo, come già anticipato Amleto e Ofelia. Per moti critici, seppur Ofelia è una figura di secondo piano rispetto a Giulietta, rappresenta l’eroina romantica per eccellenza, che per amore scivola nella follia e si lascia morire in preda al delirio annegando in un ruscello. La discesa di Ofelia nella pazzia che muore suicida, ha ispirato molti pittori e scultori e questo splendido vero di Rimbaud:
“Sull’acqua calma e nera, dove dormono le stelle,
come un gran giglio ondeggia la bianca Ofelia,
ondeggia lentamente, stesa fra i lunghi veli…“
Anche Amleto e Ofelia, così come Romeo e Giulietta, vivono un amore impossibile. La loro storia è tragicamente romantica. La donna giovane e bella era amata dal principe Amleto prima che lui andasse in crisi in seguito alla morte del padre. Ofelia, pur essendo un personaggio secondario rispetto ad Amleto, appare in pochissime scene, è uno dei personaggi femminili più amati di tutta la drammaturgia del poeta. L’ingenua Ofelia ama, ricambiata, il giovane principe Amleto, di un amore puro e sincero anche se il padre e il fratello la invitano a moderare i suoi sentimenti, dicendole che Amleto non è leale. Il padre e il fratello la mettono in guardia dicendole che l’affetto di Amleto non è sincero e la invitano a moderare i suoi sentimenti per lui anche se Ofelia è certa di essere ricambiata.
Ofelia è costretta ad accettare le richieste della sua famiglia, le donne a quell’epoca erano soggette all’autorità paterna. Amleto invece per difenderla dichiara ad Ofelia di non averla mai amata, la offende e la invita a chiudersi in convento. Ofelia riceve così il primo colpo che la trascina verso il baratro della follia. Ofelia è perciò il simbolo della vittima sacrificale innocente di ragioni altrui.
La storia di Antonio e Cleopatra è famosa fin dall’antichità, ambientata nel 42 A.C. alla quale Shakespeare ha dedicato un opera drammatica. E’ una relazione clandestina. Cleopatra esercitava l’arte della seduzione con i romani per ragioni legate anche al potere, era il suo mezzo per ampliare la potenza dell’Egitto. La relazione tra i due nasce ad Alessandria dove Antonio si reca per verificare l’affidabilità di Cleopatra e perciò dell’Egitto. Tra i due nasce una relazione clandestina nonostante Antonio fosse sposato, e tre figli. I due si sposano addirittura e Ottaviano, fratello della moglie di Antonio trova il pretesto per annienta per eliminare il rivale dalla scena politica. L’Egitto fu sconfitto contro l’armata di Roma nella battaglia di Azio del 2 settembre del 31. a.C.. Entrambi gli amanti si suicidarono per non essere catturati dai romani, la bella Cleopatra, per farlo, si fece mordere da un aspide.
Shakespeare ha perciò raccontato il legame tra amore e follia. Ofelia si suicida per Amleto, Romeo e Giulietta si tolgono la vita poichè i loro amore resti eterno, Antonio e Cleopatra preferiscono la passione alla ragion di stato. Ora, non vogliamo dire che l’amore conduce per forza alla follia, egli era scrittore di tragedie, ma sicuramente fa commettere qualche piccola follia.
“Se l’amore non ti ha fatto commettere mai neanche la più piccola follia, vuol dire che non hai mai amato”.
Chiamando il numero 0759848540 potrai chiedere ai tarocchi qualsiasi suggerimento per evitare di soffrire come è accaduto alle coppie delle quali abbiamo narrato le vicende. Se stai soffrendo per una storia complicata potrai chiedere quali sono i suggerimenti per risolvere il tuo mal d’amore o far tornare la passione dei primi tempi, Il nostro servizio è attivo dalle ore 7 alle ore 2 di notte.
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