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La tua anima gemella e i quattro pilastri magici dell'amore

anima gemella

Nei nostri articoli precedenti abbiamo approfondito il significato di anima gemella secondo alcuni miti. Nella cultura occidentale il concetto di anima gemella nasce dal mito dell’ermafrodito narrato da Aristofane nel Simposio. Il desiderio di ricongiungersi con l’altra metà secondo la leggenda proviene perciò da una ferita originaria, è quindi un desiderio legato al dolore di sentirsi incompleti. Anche il concetto di amore romantico trasmesso dalla letteratura è legato alla sofferenza, come accade per esempio nelle coppie shakespeariane che abbiamo raccontato in un nostro precedente articolo.

Anima Gemella: predestinazione o evoluzione?

Nella leggenda del filo rosso, di origine cinese e diffusa in Giappone, le anime gemelle sono predestinate da una volontà superiore. Secondo la concezione freudiana l’anima gemella non è ne l’altra metà che ci manca ne un concetto legato alla predestinazione, ma piuttosto all’evoluzione personale.

Anche la concezione di amore che ci offre il buddismo si discosta dai concetti precedenti e in parte somiglia al concetto della psicanalisi. Si basa sull’idea che riceviamo amore se sviluppiamo la nostra capacità di amare.

L’amore secondo Buddha

Il concetto secondo il quale è più importante focalizzarci su ciò che possiamo dare, anziché su ciò che possiamo ricevere è un approccio che merita di essere approfondito. Quando ci innamoriamo accade il contrario esatto, nella cultura occidentale è comune mettere a fuoco esattamente ciò che riceviamo, perdendo di vista ciò che siamo noi e cosa regaliamo all’altro.

L’approccio buddista può aiutarci ad avere relazioni appaganti cambiando il nostro modo di vedere la realtà.

L’amore secondo Buddha si basa su quattro pilastri magici. Questi pilastri non hanno niente a che fare con la sofferenza, o con il sacrificio, o con la predestinazione, ma si basano sulla comprensione, sulla gratitudine, sulla bontà d’animo.

I pilastri alla base della cura dell’ anima gemella

Secondo il buddismo per esempio, se conosci qualcuno e il tuo cuore batte con forza, le tue mani tremano e le tue ginocchia diventano deboli, quella non è la persona giusta. Quando incontri la tua anima gemella, provi calma. Nessuna ansietà, nessuna agitazione. Questo stato d’animo è completamente differente dall’interpretazione romantica dell’ innamoramento.

Nell’insegnamento di Buddha il vero amore ha bisogno di quattro elementi, ovvero la gentilezza, la compassione, il divertimento e la serenità. La gentilezza o maitri è intesa come capacità di offrire felicità. Questo è un vero e proprio allenamento, occorre essere in grado di imparare ad essere felici e aiutare l’altra persona ad esserlo. Secondo il buddismo l’amore è vero solo se si è felici insieme, se c’è sofferenza non c’è amore.

 

Altro elemento del vero amore è la compassione o karuna. La compassione è l’energia che riesce a eliminare la sofferenza e a trasformarla in esperienza. Anche in questo caso, se non si è in grado di prendersi cura della sofferenza dell’ altro, non è vero amore. La compassione, come la gentilezza va coltivata da entrambi i partner.

 

Il terzo pilastro del vero amore è la gioia o mudita. Essere gioiosi e rendere felice l’altro è fondamentale al benessere della coppia.

Il quarto elemento del vero amore è l’inclusività o upeksha. Nel vero amore non c’è nessun grado di separazione, la sofferenza è condivisa, il problema di uno è il problema dell’altro.

L’amore romantico porta felicità se comprende la cura di questi quattro elementi.

L’amore secondo una leggenda buddista

Una leggenda buddista sull’amore chiarisce meglio il motivo per il quale questi ementi sono indispensabili all’amore.

C’era una volta un’isola, dove vivevano oltre all’amore i seguenti valori, ovvero il buon umore, la tristezza, il sapere.

 

Un giorno i sentimenti seppero che l’isola stava per sprofondare e decisero di scappare, nell’isola, solo soletto, restò l’amore.

Quando anche l’amore si rese conto che l’isola stava per sprofondare, decise di chiedere aiuto ad alcuni valori. Iniziò con la ricchezza, la quale rifiutò l’appello dell’amore poiché disse che nella sua lussuosissima barca non c’era posto, anche se non era affatto vero.

Provò con l’orgoglio ed anche lui si rifiutò di ospitare l’amore per non rovinare il suo lussuosissimo vascello.

Chiese alla tristezza, e anche lei non volle occuparsi dell’amore, poiché disse che preferiva stare sola.

Il buon umore, e neanche sentì l’appello di amore, era troppo impegnato con la sua allegria.

Amore era un po’ preoccupato, ma passò un vecchio che si offrì di portarlo sulla terra ferma dove lo lasciò senza aggiungere niente. Amore aveva dimenticato di chiedere il nome al vecchio, quindi chiese al sapere che gli rispose che ad aiutarlo era stato il tempo.

“Perché il tempo mi ha aiutato, chiese l’amore?

Il Sapere pieno di saggezza rispose: “Perché solo il tempo è capace di comprendere quanto l’Amore sia importante nella vita”.

L’amore secondo il buddismo è perciò strettamente legato alla comprensione perché allenarsi alla gentilezza, alla compassione, al divertimento e alla serenità significa capire ed accogliere l’altro. La comprensione non è fattuale, è emotiva.

La parola “comprensione”, in amore, va oltre un semplice fatto intellettuale. E’ necessario capire con la testa ciò che vuole l’altro, ma principalmente significa capire con il cuore.

I bisogni emotivi dell’altra persona possono essere percepite grazie alla sensibilità e all’intelligenza emotiva, occorre perciò liberarsi di eventuali opinioni frenanti e non essere giudicanti. Nessuno è perfetto, e soprattutto, vedere l’altro come imperfetto non fa bene all’amore. Occorre rispettare eventuali vulnerabilità o mancanze.

L’anima gemella non colma nessuna mancanza

A proposito di mancanza, è importantissimo ricordare che l’anima gemella non colma nessuna mancanza, per incontrarla è indispensabile essere felici senza avere accanto un partner. Questo perché rischiamo di cadere in un errore. L’altro non può essere responsabile della nostra felicità. Per amare l’altro è indispensabile essere felici, la felicità è insieme alla bontà d’animo un valore indispensabile a coltivare amore per il partner.

Felicità e bontà sono due valori che creano un mix formidabile. Essere buoni con gli altri nasce anche dalla felicità, invidia e risentimento non permettono ne di essere felici ne di essere buoni.

Sicuramente la vita non è sempre perfetta, a volte soffriamo e la vita ci sembra ingiusta perché non riusciamo ad ottenere risultati positivi. La solitudine, la tristezza, la stanchezza, la noia e l’ansia sono cattive compagne di viaggio, ma talvolta occorre conviverci, accettarle e cercare di superare le difficoltà.

Le difficoltà si superano, non c’è niente di impermanente ad esclusione del cambiamento e ci lasciano sempre una grande lezione di vita che ci sarà utile per aggiungere la pienezza amorosa.