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Amore che vieni amore che vai

amore che vieni amore che vai

Amore che vieni amore che vai è un inno alla fugacità e alla mutevolezza dell’amore. L’autore del testo, Fabrizio De Andrè, scomparso l’11 febbraio 1999 a soli 59 anni, ha parlato spesso di questo sentimento universale nelle sue canzoni. L’ autore di amore che vieni amore che vai e amico fragile, è uno dei più grandi poeti contemporanei che abbiamo mai avuto. Egli ha scritto testi che adesso studiano i ragazzini delle scuole medie. Il cantautore, che durante la sua vita ha vissuto un grande amore con Dori Ghezzi, ha tuttavia cantato spesso la caducità dell‘amore.

Il principe libero

Un’occasione imperdibile per conoscere meglio Fabrizio De Andrè è il biopic di Luca Facchini Fabrizio De Andrè – Principe Libero, uscito al cinema nel gennaio 2018. Il film ha riscosso un grande successo in soli due giorni. Successivamente è approdato sul piccolo schermo. E’ andato in onda sotto forma di fiction in prima serata, il 13 e il 14 febbraio, giorno di San Valentino, ed ha raccolto straordinari consensi.

Amore che vieni amore che vai: amico fragile

Il regista sceglie come prima scena per il film è la sera del 27 agosto 1979,quando il cantautore e la compagna Dori Ghezzi furono rapiti dall’anonima sequestri sarda e liberati quattro mesi dopo, al versamento del riscatto. Scelta vincente poiché clamore mediatico successivo al sequestro fece conoscere Faber all’Italia intera. Nei 192 minuti dedicati a Faber il regista mette in risalto la personalità del cantautore, interpretato da un eccezionale Luca Marinelli, con l’intento di farlo conoscere ad un pubblico giovane. La pellicola è stata comunque apprezzata anche dalla generazione di: “E adesso aspetterò domani per avere nostalgia, signora libertà, signorina fantasia, così preziosa come il vino così gratis come la tristezza”, e questo non era scontato. Tristezza che non si coglie mai nel film, in perfetto equilibrio tra malinconia e ironia, ma che lascia una grande nostalgia delle sue parole.

Il senso dell’amore, tra vette e abissi

La storia si concentra prevalentemente sull’amicizia del cantautore con Paolo Villaggio, il legame con Luigi Tenco, e i rapporti con le donne della sua vita.

Un aspetto colto alla perfezione dal regista è la diversità di relazione che Faber avrà con le donne, la prima moglie Puny e il grande amore Dori, che scelse e continuò a scegliere fino all’ultimo giorno della sua vita. La scelta è un tema caro a Faber, scelse sempre da che parte stare e chi amare. Ha scelto perciò di dedicare le sue poesie agli ultimi, ai dimenticati, alle prostitute e agli zingari. Ha denunciato le storie sbagliate (la morte di Pasolini) e raccontato un Gesù rivoluzionario come il nostro amico fragile.

Così spiega l’amore: “Capii di aver trovato la persona che poteva condividere le mie vette senza inorridire dei miei abissi”, frase in cui è rivelato il senso dell’amore. Le figure femminili narrate nel film sulla vita di Faber sono differenti e contrapposte. Puni cerca di cambiarlo, nel tentativo fallimentare di far crescere l’eterno adolescente in lui. Dori comprende, nell’accettazione assoluta dell’uomo che ama e che li porterà ad una condivisione volta a salvare l’anima, in contatto con la natura e la gente sarda.

 L’amore finito

Verranno a chiederti del nostro amore è una canzone dedicata, come confermato dal figlio di Faber, Cristiano, alla prima moglie del cantautore, Enrica Rignon. Il verso

non sono riuscito a cambiarti
non mi hai cambiato lo sai

è fondamentale a capire il concetto di amore di Faber. Egli ha scelto e amato una donna che non ha voluto affatto cambiarlo, ma sostenerlo. C’è una scena nel film nella quale Faber non si sente bene per aver bevuto troppo alcol e Dori gli tiene la testa mentre rimette, senza condanna alcuna. La sua donna non giudica la fragilità di Fabrizio, sceglie di essere presente e di sostenerlo negli abissi. Faber a sua volta sceglie di cantare i dimenticati, gli ultimi, le prostitute, le storie sbagliate, (la sua canzone dedicata alla morte di Pasolini) sceglie di essere fragile. Amico fragile è una sua canzone completamente autobiografica, è una riflessione sulla fragilità dei rapporti umani e sulla necessità di averli e quindi sul senso di vuoto che si sente quando sono superficiali.

continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai

è l’ultima strofa di un inno alla scelta d’amore in ogni ambito delle sue infinite sfumature.

Anche la Canzone dell’amore perduto è un testo autobiografico, la canzone nasce da una riflessione sull’amore tra il cantautore e la prima moglie. Secondo Faber l’amore non è destinato a durare:

L’amore che strappa i capelli
È perduto ormai
Non resta che qualche svogliata carezza
E un po’ di tenerezza

ma, poiché non c’è nulla di impermanente, nonostante la rosa appassita un amore nuovo si profila all’orizzonte, l’amore rinasce sempre.

E sarà la prima che incontri per strada
Che tu coprirai d’oro
Per un bacio mai dato
Per un amore nuovo

In questo testo non c’è rabbia, resta l’affetto e l’immagine di un nuovo amore all’orizzonte.

L’amore non corrisposto

La ballata dell’amore cieco è un ritratto di un amore tossico. Un uomo onesto e probo si innamora di una donna che pur non amandolo chiede prove assurde. L’uomo sacrifica addirittura sua madre e la sua stessa vita Racconta la storia d’amore fra un uomo “onesto e probo” ed una donna che “non lo amava niente”. La canzone ci restituisce l’immagine di un amore malato. Lui, pur farsi amare da lei uccide la madre e successivamente si toglie la vita. Quando lui muore, a lei non resta niente, l’annullamento di se diventa perciò un sacrifico inutile. La cura dell’altro è fondamentale in amore, ma se non c’è reciprocità l’amore è pericoloso.

L’amore fugace

Amore che vieni amore che vai, è un testo sorprendente, le contraddizioni dell’amore che viene e va sono pura poesia. La passione travolgente è descritta come fugace. Incertezza e precarietà sono le caratteristiche di una passione travolgente ma non duratura.

Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai

e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d’amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai

amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai

venuto dal sole o da spiagge gelate
perduto in novembre o col vento d’estate
io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai
amore che vieni, amore che vai
io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai
amore che vieni, amore che vai.