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Affinità di coppia, piacersi grazie alle affinità elettive

affinità elettive

L’affinità è un ingrediente fondamentale nelle relazioni sentimentali, anche se è molto difficile capire cos’è. Basti pensare a due modo di dire diversi; “gli opposti si attraggono”, smentisce che “chi si somiglia si piglia”.

Affinità comunque è una parola magica, legata alla sintonia tra due persone e che non dipende soprattutto all’inizio di una conoscenza dall’essere simili o diversi perché ancora non ci si conosce.

Prima di approfondire i valori collegati all’affinità di coppia parliamo delle affinità elettive. Le affinità elettive sono legami speciali che sono in grado di modificare completamente l’ esistenza come accade ai personaggi del romanzo di J. W. Goethe.

J. W. Goethe: Le affinità elettive

J.W. Goethe, nato nel 1749 a Francoforte, oltre al romanzo epistolare I dolori del giovane Werther scritto a soli 26 anni, scrisse nel 1809 il suo quarto romanzo. L’irrequieto autore fu uno dei massimi esponenti del romanticismo. Era un uomo sensibile ed affascinante, come testimoniano i molti amori della sua vita. L’Italia per lui è stata una terra fondamentale, dove egli compie la sua evoluzione artistica, che narrerà nel viaggio in Italia. Il suo pensiero, in linea con il movimento delle Sturm und Drang aveva un punto di partenza. Secondo lui gli aspetti più profondi della realtà non sono accessibili solo con la ragione, come si pensava nell’illuminismo ma era necessario dare spazio al sentimento e all’intuito.

Il dramma di Werther, per fare un esempio, è molto di più dell’apologia di un amore impossibile, o dell’esaltazione della passione, è piuttosto una denuncia dei limiti, delle convenzioni sociali e delle idee borghesi. Werther è l’alter ego dell’autore, un genio passionale che da centralità all’amore

E’ comunque certo che nulla al mondo rende l’uomo tanto necessario quanto l’amore”

Le affinità elettive: la trama

L’amore è il tema centrale delle affinità elettive. Il libro scritto agli albori del romanticismo è ancora, a distanza di due secoli molto apprezzato.

La trama è relativamente semplice, il romanzo ruota intorno ai rapporti sentimentali di due coppie, ovvero Edoardo e Carlotta e Ottilia e il capitano. Edoardo e Carlotta sono sposati in seconde nozze, si erano amati in gioventù ma poi, per convenienza avevano sposato altre persone, e rimasti vedovi avevano deciso di coronare il loro sogno d’amore. La vicenda si articola sulla tesi secondo la quale i meccanismi alla base dei sentimenti amorosi sono simili a quelli che legano tra lor gli elementi chimici. Le affinità tra elementi chimici che si compenetrano e si influenzano reciprocamente hanno riscontro anche tra le persone.

Lo spunto nasce da un aforismo del filosofo greco Empedocle: “Le persone che si amano si mescolano come l’acqua e il vino; le persone che si odiano si separano come l’acqua e l’olio”.

Le affinità elettive: i personaggi

Carlotta ed Edoardo vivono serenamente in campagna coltivando un rapporto sereno. Ad un certo punto accade che Edoardo decide di ospitare un amico in difficoltà, il cosiddetto capitano, anche se Carlotta disapprova, avvertendo un pericolo. Non le piace l’idea di un estraneo che venga a turbare il loro equilibrio. Esprime perciò le sue perplessità ad Edoardo:

“Io non sono superstiziosa, e non mi abbandono a certi impulsi oscuri, finché rimangono tali. Solo che, il più delle volte, si tratta del ricordo inconscio di conseguenze fortunate o infelici venuteci da azioni nostre o altrui. Nulla è più importante, in qualsiasi circostanza, del fatto che venga fuori un terzo. Ho visto amici, fratelli, innamorati, sposi, che hanno avuto i loro rapporti mutati completamente, la loro situazione capovolta, dal sopravvenire, fortuito o deliberato, di un’altra persona.”

Il quale risponde così:

“Può capitare, a gente che vive senza pensare, non a coloro che, già illuminati dall’esperienza, abbiano maggiore coscienza di sé.”

Carlotta ribatte così:

“La coscienza non è un’arma efficace, mio caro, anzi, talora è pericolosa per chi l’impiega”.

Anche Carlotta però, a proposito di coscienza, ha un problema. Ha una nipote che vive in collegio ed ha delle difficoltà tali che per il suo bene sarebbe meglio tenerla a casa.

Inizialmente chiede ad Edoardo di non ospitare il capitano, dicendo che lei farà altrettanto con Ottilia, poi cambiano idea ritenendo il loro atteggiamento egoistico.

“A veder meglio le cose, ci comportiamo entrambi da folli e da irresponsabili, lasciando in angosce e difficoltà due persone nobilissime e vicine al nostro cuore: e tutto ciò, solo per non correre rischi. Se questo non è egoismo, non so cosa lo sia”.

E così Carlotta ed Edoardo decidono di ospitare il capitano e la nipote di Carlotta.

Ironia della sorte, la loro generosità si rivela fatale. Il capitano suscita, ricambiato, emozioni forti in Carlotta, e Ottilia suscita, ricambiata l’interesse di Edoardo. Carlotta rappresenta l’equilibrio e perciò è intenzionata a resistere alla passione. Edoardo non vuol rinunciare ad Ottilia.

Ogni attrazione è reciproca

La decisione è fatale. Il gioco del destino determina una passione amorosa tra Carlotta e il capitano per un verso, e Eduardo e Ottilia per un altro. Carlotta, da donna saggia ed equilibrata, è intenzionata a resistere alla passione. Eduardo invece non vuole rinunciare a Ottilia che si sente fortemente in colpa.

Carlotta partorirà un bambino che è stato concepito dalla coppia in una notte di sesso coniugale nella quale entrambi pensavano ai loro amati, ovvero lei al capitano e Edoardo a Ottilia.

Il bambino muore affogato in parte per colpa di Ottilia, che, divorata dai sensi di colpa, si lascia morire. Anche Edoardo morirà poco dopo.

Carlotta e il capitano potranno unirsi veramente in un nuovo amore, mentre Edoardo e Ottilia verranno sepolti l’uno accanto all’altra, in modo che un giorno possano forse risvegliarsi assieme.

Li univa un’indescrivibile, quasi magica forza di attrazione. Anche se non pensavano espressamente l’uno all’altra, presi ognuno dalle proprie occupazioni e distratti dalla compagnia, finivano per avvicinarsi. Se si trovavano in una stanza, non passava molto tempo che erano già vicini. Solo la vicinanza immediata poteva acquietarli: e tale vicinanza bastava, non servivano sguardi, parole, gesti, movimenti. Solo essere insieme…

Goethe in questo splendido romanzo indaga le dinamiche matrimoniali e delle coppie in genere, nelle quali convivono passione e responsabilità, attrazione irrazionale e razionale senso del dovere. Sicuramente l’attrazione è per l’autore una forza della natura, predeterminata e irrefrenabile, anche se non è chiara la conclusione alla quale egli giunge. E’ la passione a guidare le vite delle persone o le persone possono guidare questa forza della natura? Il nostro prossimo articolo sarà dedicato a capire come ritrovare l’affinità di coppia che Carlotta ed Edoardo avevano prima di incontrare il capitano ed Ottilia e ad analizzare molte altre sfumature delle affinità di coppia.